Roselle, la città etrusca antenata di Grosseto. Oggi l’area archeologica addossata al piccolo borgo è gestita dal Ministero della Cultura e numerose sono le iniziative che nascono dall’intraprendenza dei grossetani.
A quelle della Cooperativa Le Orme il comune di Grosseto ha oggi concesso il patrocinio. Con il titolo “Un mosaico di eventi. Roselle 2024“, Le Orme si propone di portare grossetani e turisti a scoprire la civiltà etrusca e romana, ma anche la natura – che nella Maremma ha un ruolo preponderante – e il medioevo longobardo. Con un occhio al teatro: i visitatori potranno assistere a una riduzione teatrale de “Il Barone Rampante” di Italo Calvino e a “Le Nuvole” di Aristofane.
“La promozione del territorio e delle nostre tradizioni culturali – ha dichiarato il sindaco Antonfrancesco Vivarelli Colonna e l’assessore al Turismo Riccardo Megale – è una nostra priorità. Siamo felici di sostenere iniziative che non solo arricchiscono l’offerta culturale e turistica della nostra città, ma che rafforzano anche il senso di comunità e il coinvolgimento dei nostri cittadini”.
Il programma è consultabile A QUESTO LINK.
Roselle fu un’importante città etrusca. Conquistata dai Romani nel 294 a.C. cadde in decadenza durante il Tardo Impero e fu poi conquistata dai Longobardi. Nel medioevo, la sede vescovile fu trasferita a Grosseto, che nel frattempo era cresciuta d’importanza, decretando il declassamento di Roselle a semplice “castrum” e poi al suo definitivo abbandono. Nel XIX secolo, Roselle era ormai “si ridusse ad “una solitudine selvaggia di pietre e di cespugli spinosi – tana della volpe e del cinghiale, del serpe e della lucertola – visitata solo dal mandriano e dal pastore….”, come scritto dal viaggiatore inglese George Dennis.
Oggi l’area archeologica ha restituito importanti vestigia del passato, fra cui statue romane e pregevoli mosaici.