Insegnare le foibe a scuola contro ogni revisionismo

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In occasione del Giorno del Ricordo di due anni fa, nel febbraio 2021, scrivevamo di come nel 2004 il centrodestra avesse raggiunto l’obiettivo di porre finalmente in luce la tragedia delle foibe e dell’esodo e dell’istituzionalizzarne la memoria con il Giorno del Ricordo, pensando sostanzialmente però che la “missione fosse compiuta”, mentre è evidente che uno spazio una volta occupato deve essere continuamente presidiato, pena la sua riconquista dall’avversario.

Va in questo senso la recente risoluzione presentata dal gruppo di Fratelli d’Italia in commissione Cultura della Camera, primo firmatario il capogruppo Alessandro Amorese, e approvato a larghissima maggioranza con il voto favorevole di tutti i gruppi eccetto il rappresentante di Verdi e Sinistra.

La risoluzione ha l’obiettivo di impegnare il governo ad incrementare le iniziative nelle scuole e al di fuori per trasmettere e conservare la memoria della storia e della tragedia dei nostri confini orientali. A tal fine si prospettano seminari di studio e incontri nelle scuole con la partecipazione di testimoni dell’esodo e appartenenti ad associazioni di esuli istriano-giuliano-dalmati, nonché la diffusione di opere artistiche, cinematografiche, teatrali e letterarie con particolare riferimento alla Medaglia d’Oro Norma Cossetto. Inoltre si impegna il governo a sostenere la realizzazione di mostre e convegni con il coinvolgimento di comuni e regioni, e soprattutto di un “Treno del Ricordo” sul modello del “Treno del Milite Ignoto” con una mostra multimediale itinerante che raggiunga un gran numero di città sulla scia dei treni che hanno trasportato gli esuli in tutta la penisola.

Questa risoluzione sarà sicuramente utile per fiaccare gli ultimi rigurgiti di giustificazionismo e oscurantismo di una certa sinistra e sue appendici, le quali, dopo decenni di silenzio, tentano ora di stringere il loro cappio censorio e fazioso sulla libera e plurale narrazione storica della nostra Nazione – fortunatamente con sempre meno successo, circostanza che fa spesso sprofondare in dichiarazioni tracimanti bile e rabbia repressa i loro esponenti, spalleggiati ormai solo da un carrozzone di storici filotitini senza arte né parte pubblicati da case editrici accademiche una volta prestigiose ridotte a editori a pagamento, critici d’arte riscopertisi filomarxisti, e collettivi di Incel Woke.

Tocca infatti ancora aspettare giorni o invano che sinistra, ANPI e CGIL condannino – e spesso con “condanne” piene di pelosi distinguo – i purtroppo ancora frequenti vandalismi degli “Antifa” a targhe e monumenti dedicate ai Martiri delle Foibe, vedere la vicenda tragica di Norma Cossetto, decorata al Merito Civile dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi, derubricata in “PRETESO (sic) simbolo delle violenze dei partigiani comunisti di Tito”, o che le migliaia di italiani infoibati – e decine di migliaia di croati, sloveni e serbi che subirono la stessa sorte in miniere e fosse comuni, che si continuano a scoprire ancora adesso – furono vittime solo di una sorta di vendetta per i “torti fascisti” e non per un lucido piano di consolidamento del potere da parte di Tito con metodi staliniani, ricostruito dalla storiografia più equilibrata in Italia e all’estero. Questo con poche eccezioni, come nei casi del Senatore PD Lorenzo Basso o nell’Assessore genovese Mauro Avvenente, che hanno spesso dedicato parole chiare e di grande valore morale rispetto alla tragedia delle Foibe e dell’Esodo, pari a quelle di grande equilibrio del Sindaco di Genova Marco Bucci, del Presidente del Consiglio regionale della Liguria Gianmarco Medusei e del consigliere regionale ligure Stefano Balleari pronunciate in occasione della Seduta solenne del Consiglio regionale dedicata alla Giornata del Ricordo del 9 febbraio.

Ma, come detto, la strada per una visione plurale, non più soffocata dai dogmi e dal “pensiero unico” di una sinistra ai minimi termini – non solo elettorali – è tracciata ed è percorsa da sempre più italiani, consapevoli certo delle ombre della propria storia ma che non accettano di ridursi all’odio di se, e orgogliosi della loro terra e delle sue tradizioni, e degli uomini e donne che nei secoli l’hanno amata.

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1 commento

  1. La conoscete bene la storia di questa giovane fascistella che vi prendete cura di commemorare? Provate a riflettere… inoltre ricordo che L. F. Celine è stato autore di tre volgarissimi trattati antisemiti; una VERGOGNA che ha imbarazzato per anni la Francia.

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