Isili, città devotissima al centro dell’Isola

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Oltre al Patrono, il borgo del Sarcidano onora molti altri santi

Isili, città identitaria al centro del Sarcidano (la regione a nord di Cagliari) è l’ultima stazione del Cammino di San Saturnino, il tradizionale pellegrinaggio che unisce il capoluogo dell’isola e altre località devote al martire sardo. Il 30 ottobre si celebra questo martire delle persecuzioni di Diocleziano con una solenne messa in lingua sarda. Saturnino era un giovane romano, dal nobile aspetto e portamento, che venne sgozzato per non aver voluto rifiutare la fede cristiana il 30 ottobre dell’anno 304 d.C. Aveva solo 19 anni. Il culto di san Saturnino era andato affievolendosi negli ultimi secoli, ma ha avuto una ripresa a partire dagli anni ’70 del XX secolo.

La festa sta così riacquistando la sua antica solennità. «Il nostro paese è molto legato al suo santo patrono – dice il sindaco di Isili, Luca Pilia – Da qualche anno abbiamo intrapreso un percorso che lega il nostro comune al capoluogo. Un progetto di valorizzazione che crea un legame tra la città e le aree interne della nostra Isola». Ma la devozione locale non è diretta al solo Patrono: altri santi vengono onorati dagli isilesi: san Giovanni Battista – il 24 giugno – quando si tiene la Sagra della pecora, tradizionalmente organizzata dai pastori, e caratterizzata dalla partecipazione di cavalieri con gli animali bardati a festa. C’è poi San Giuseppe Calasanzio, il 25 agosto, onorato in particolare per la benevolenza dimostrata da questo Santo nei confronti dei bambini, a cui sono dedicate le attività durante la festa.

Infine Sant’Antonio da Padova, celebrato nella chiesetta di Sant’Antonio di Fadali il 13 giugno suggestivamente organizzata da un comitato costituito da coloro che hanno nome Antonio. Quest’ultima vicenda è anche molto interessante perché rappresenta un’inversione di tendenza nell’età della scristianizzazione: la piccola chiesa di campagna di Sant’Antonio di Fadali, infatti, era caduta in rovina ed è stata restaurata grazie agli sforzi della famiglia Mura, che ha devoluto l’intero patrimonio al Comune di Isili. Il restauro ha quindi portato alla nascita dei  festeggiamenti, che uniscono la pietas popolare verso il Santo dei Miracoli con l’amore del popolo sardo per la propria terra.

Foto: Gianni Careddu, CC 3.0 sa by

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