Classe 1999, ha guidato la città in provincia di Bergamo durante l’emergenza
Un sindaco giovane, giovanissimo, per un comune antico. Anzi, antichissimo. Onore è una comunità di 900 anime, in Val Seriana, provincia di Bergamo. Posizionata sulla sinistra del torrente Gera, in posizione collinare (a 700 metri sopra il livello del mare), è balzata alla ribalta delle cronache nazionali nel 2019, quando, in occasione delle elezioni amministrative, i suoi abitanti, in aperto contrasto con un luogo comune che vorrebbe gli italiani come intimamente diffidenti nei confronti dei giovani, hanno scelto di affidare la carica di sindaco a un ragazzo di appena diciannove anni.
Così Michele Schiavi, classe 1999, è divenuto la “fascia tricolore” più giovane d’Italia. “La mia avventura – raccontò al tempo – è partita a 15 anni con una mail. Il partito (Fratelli d’Italia, nda) era appena nato e chiedevo se era aperto il tesseramento. Mi ha risposto il segretario provinciale (…) dicendomi di vederci per un caffè e mi ha fatto la sua proposta, di non limitarmi alla tessera ma di fondare un circolo, che in valle mancava. Siamo partiti così”. Di strada, da allora, quel liceale caparbio, oggi studente universitario di Giurisprudenza, ne ha fatta. Trovandosi poi, senza saperlo, a dover traghettare il suo paese attraverso la fase più dura: quella del Coronavirus. Che, soprattutto nella bergamasca, ha lasciato ferite profonde. Ferite curate anche grazie a una peculiare caratteristica locale: la laboriosità. “Data la conformazione del nostro territorio siamo nati come pastori – spiega lo stesso sindaco – e il nome del nostro paese deriva dal dialetto ‘Lanùr’, dal latino ‘lanorium’, un chiaro riferimento all’attività dei lanifici, che hanno reso il nostro centro importante già a partire dal medioevo, tanto che è citato già nelle mappe presenti nei Musei Vaticani”.
Anche se Onore è ancora più arcaica. Le sue origini, infatti, risalgono all’età romana. Nei secoli non sono mancati episodi drammatici.
“Sotto la signoria viscontea – racconta Ettore Schiavi, vicesindaco e quasi omonimo del borgomastro, pure lui giovane (appena trentenne) – furono molti gli scontri che dilaniarono il nostro territorio. In particolar modo, il 1378 è ricco di questo tipo di eventi. Nell’alta Val Seriana i ghibellini avevano un castello a San Lorenzo. Questo castello venne assediato dai guelfi. I Suardi da Bergamo intervennero e dopo aver perso il primo scontro riuscirono a riconquistare il castello devastando i paesi della valle. Gli abitanti di questi paesi trovarono rifugio nel vicino castello di Onore, del quale ormai non rimane traccia”.
Dello stesso periodo è il progetto originario della chiesa di Santa Maria Assunta, gioiello locale, restaurata nel XVIII secolo da Andrea Fantoni. Una delle escursioni favorite dagli onoresi, però, è quella verso la croce in vetta alla Cima Buldet, 1480 metri di altezza.”La fede per noi ha un ruolo importante”, spiega il sindaco. “Pari a quello del lavoro”, precisa subito dopo. Naturale, per un bergamasco.
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Tanto di cappello ad un giovane ,uno dei pochi non sardinizzato.