Il modo in cui noi comprendiamo le informazioni che ci giungono dai media è fondamentale tanto quanto l’affidabilità delle informazioni stesse.
Infatti, quando si tratta l’argomento dell’informazione e delle fake news, non ci si può esimere dall’affrontare il tema altrettanto cruciale delle conoscenze e delle credenze della persona che legge, osserva o ascolta queste informazioni.
Se il lettore ha un insieme di credenze molto radicato, molto selettivo, al punto da compromettere la propria capacità di fare un’analisi distaccata di una notizia, il rischio è quello di rifiutare (quando la notizia o l’idea sembra non piacere) quelle informazioni senza averci ragionato con la dovuta attenzione. All’opposto se le nostre credenze tendono ad avvallare certe notizie, idee o argomenti, il rischio è di sentirsi d’accordo con qualcuno/su qualcosa senza aver approfondito a sufficienza. La comunicazione funziona così, anche nei rapporti umani.
Tutti questi esempi ci portano a capire come il modo in cui leggiamo, ascoltiamo, osserviamo influisca su ciò che capiamo e, di conseguenza ciò condiziona le nostre scelte. Questo concetto può essere anche riassunto in questo modo: siamo i primi manipolatori di noi stessi!
Come possiamo quindi pensare che non vi sia mai manipolazione nell’informazione che ci giunge dai vari canali di comunicazione, se il lettore per primo la rielabora rischiando di distorcerne il contenuto?
Bisogna dirlo: per orientarsi meglio nel mondo delle notizie è utile fare un lavoro su di sè, che ci aiuti ad acquisire la capacità di riconoscere i nostri preconcetti e saperli mettere momentaneamente da parte quando si apprende una nuova notizia. Non dico che le nostre convinzioni siano giuste o sbagliate.. dipende! Esse fanno comunque parte di un patrimonio prezioso di ragionamenti ed esperienze di vita. L’importante è che non limitino la capacità innata che abbiamo di imparare cose nuove e di analizzarle. Una volta compresa la notizia per com’è, possiamo interpellare anche quelle che prima chiamavo “credenze”, e fare un check: talvolta verranno confermate, altre volte smentite, altre volte perfezionate, arricchite. Mano a mano che facciamo questo lavoro, diverremo più elastici, al punto che potremmo dire di non avere più preconcetti limitanti, ma, stavolta sì, opinioni (!!!) e comunque con l’elasticità di poterle cambiare. Sapersi informare meglio ha a che fare con la propria libertà, con la capacità di scegliere… con una vita di maggior qualità!