«Sono appena venuta a conoscenza di una cosa: Eric vuole spostare la causa in un tribunale federale, cambiare tutte le carte in tavola, tirarla per le lunghe». Sono state queste le parole rilasciate da Claudia Ciampa al Corriere del Mezzogiorno, in una lunga intervista in cui la donna, dalla sua temporanea residenza alle porte di Los Angeles, ha parlato del ritrovamento del figlio, il piccolo Ethan, portato via il 30 agosto scorso, a soli sei mesi e mezzo, dal padre americano facendo perdere le sue tracce.
Mesi di incessanti ricerche, che hanno tenuto un’intera Nazione col fiato sospeso, concluse con un lieto fine: vedere finalmente la madre riabbracciare il suo piccolo, dopo oltre due mesi di attesa e angoscia. Finita una battaglia, però, Claudia ne dovrà iniziare un’altra, in quanto quella legale è solo all’inizio. «Ho saputo che vuole cambiare strategia, che ormai vuole tentare il tutto per tutto per tenerlo con sé qui in America».
Un’intervista in cui, a detta della donna, il padre del bambino «si è dimostrato una persona senza scrupoli, privo di coscienza. Non ha amore per nessuno tantomeno verso suo figlio, il suo unico figlio» La madre del piccolo ha spiegato il motivo di questo duro giudizio nei confronti dell’ex compagno, dichiarando di aver appreso da fonti locali che, pur di strapparle il bambino, vuole spostare il processo davanti ad un giudice federale. «Al di là delle ricadute economiche per me, che sarò costretta a prendere anche un avvocato americano, la sua strategia poggia adesso sulla mia delegittimazione come madre affidabile», ha dichiarato.
«Eric (Nichols, questo il suo cognome, di 50 anni, ndr) vuole dimostrare che l’Italia non è il luogo di residenza di Ethan bensì la California, e che avevamo deciso di trasferirci qui: si era anche messo alla ricerca di un lavoro e una casa quando eravamo ancora insieme», ha proseguito. Un’intervista in cui sono emersi dettagli raccapriccianti. Infatti, a detta di Claudia, il padre del bambino vorrebbe anche dimostrare che lei «avrebbe abusato fisicamente e psicologicamente sia di lui che di Ethan.»
Accuse pesanti che la donna ha riportato nel dettaglio: “Durante la sua fuga con il piccolo mi scrisse un messaggio dove, a sostegno di questa tesi, mi diceva che lo avevo scalciato di notte nel letto e che forzavo Ethan ad essere allattato tenendogli la testa contro il mio seno contro la volontà del bambino. Mi ripeteva che il bambino voleva solo lui».
Accuse che, nel corso dell’intervista, sono diventate ancora più pesanti: “Ha anche sostenuto che io avrei tentato di farmi del male, che sarei stata autrice di gesti autolesionistici e che sarebbe un rischio per Ethan tornare in Italia», ha dichiarato. Claudia, però, non ha alcuna intenzione di arrendersi; infatti, è pronta ad agire con chi l’ha seguita passo, passo in questo dramma familiare: l’avvocato Gian Ettore Gassani.
«Attendo l’arrivo del mio avvocato dall’Italia. Porterò a testimoniare a mio favore quante più persone possibile perché emerga la verità. Quello delle sottrazioni di minori è un problema molto sentito, vorrei che fosse discusso seriamente a livello internazionale: ne vale dei diritti e del benessere dei genitori e soprattutto dei figli», ha dichiarato.
Una leonessa pronta a lottare per il suo piccolo ma che non nasconde le sue fragilità, soprattutto il suo dolore nel vivere una situazione in cui una madre lotta per essere madre. Uno stato d’animo che emerge quando la donna parla del suo incontro col figlio dopo più di due mesi: “Era in buone condizioni. Mi ha riconosciuta e sorriso, ci siamo abbracciati forte e da allora non ci siamo più lasciati. Ho qui un report della casa-famiglia che lo ha ospitato per due giorni, pesa 12 chili e 700 grammi. Mi ritrovo per la prima volta a dover utilizzare il latte artificiale e questo pure mi fa soffrire maledettamente, ci tenevo così tanto ad allattarlo al mio seno».
Parole strazianti che dimostrano amaramente come la violenza sulle donne, nelle sue varie e macabre forme, includa anche quella di privare una madre del diritto di vivere la maternità.