L’8 novembre riparte Miss Italia. Ecco una carrellata dei grandi nomi della televisione che hanno presentato in veste di Gran Cerimoniere il rito che celebra la Più Bella d’Italia
Il 26 settembre del 1948 l’Italia era all’inizio della sua ricostruzione: le macerie materiali (ma anche morali) della guerra erano agli angoli delle strade, ma la voglia di rinascere era tanta e stupiva gli stessi americani, che nel 1943-1944 si erano trovati di fronte un popolo stremato ma nello stesso tempo animato da una straordinaria voglia di vivere. Miss Italia – erede di un concorso di bellezza dell’anteguerra – rappresentava negli anni del miracolo economico l’ennesimo tassello nel mosaico della rinascente Dolce Vita italiana. E qui dovrebbero essere smontati dei pregiudizi: Miss Italia espressione di una decadenza dei costumi? No, al contrario, era espressione della stessa energia con la quale gli italiani si rimboccarono le mani per tornare grandi nel mondo. Miss Italia umiliava le donne riducendole a pura apparenza estetica? Anche no, il concorso voleva essere il trampolino di lancio per carriere nelle quali la semplice bellezza non bastava: la Lollo e Sophia Loren, la Pampanini e la Mangano, Lucia Bosè e tante altre miss, ancor prima che belle, erano brave.
Miss Italia era un facile spettacolo di serie B? Neanche per sogno, i grandi della radio e della televisione italiana si avvicendarono nel corso degli anni alla conduzione del concorso. In principio fu Corrado Mantoni. Prima ancora di annunciare la regina annuale della bellezza italica, Corrado fece ancora giovanissimo due annunci clamorosi: in una giornata di fine aprile del 1945 la sua voce già roca e paciosa interrompeva le trasmissioni radiofoniche… «per comunicarvi una notizia straordinaria, le forze armate tedesche si sono arrese agli angloamericani: la guerra è finita! Ripeto: la guerra è finita». Un anno dopo invece avrebbe comunicato l’esito del referendum istituzionale e la nascita della Repubblica.
L’altro grande presentatore degli esordi di Miss Italia, Nunzio Filogamo, fu anche il primo presentatore del Festival di Sanremo, a dimostrazione dello stretto legame tra le due manifestazioni, che proiettavano – attraverso la bellezza e la musica – una immagine positiva dell’Italia nel mondo. In alcune edizioni a raccogliere il microfono per l’annuncio più atteso dalle giovani bellezze (e dalle loro mamme) fu lo stesso ideatore-organizzatore del concorso, Enzo Mirigliani, una figura che per talento imprenditoriale e vulcanicità si affianca agli altri protagonisti del boom economico come Bialetti, Ferrari, Olivetti. In tempi recenti la figlia di Mirigliani, Patrizia, ha ricevuto l’eredità della organizzazione del concorso, ancora una volta confermando che le donne sono protagoniste in questo moderno culto reso alla Bellezza.
Scorrendo la lista dei presentatori di Miss Italia troviamo per molte edizioni il nome di Mike Bongiorno e con presenze più ridotte l’eterno rivale Pippo Baudo. Mike arrivò alla tv e a Miss Italia dopo una esistenza avventurosa che molti oggi ignorano: nato a New York da genitori italiani ma approdato a Torino prima della Seconda Guerra Mondiale, fu staffetta partigiana nelle componenti non comuniste della Resistenza. Catturato dai tedeschi e inviato in un lager, fu a un passo dalla fucilazione e condivise l’esperienza di guerra con Indro Montanelli. La guerra fu dura per lui come per milioni di italiani. E cosa rappresentava per quella generazione di reduci da un terribile conflitto Miss Italia? Probabilmente il momento di felice riconciliazione con la vita, con la dolcezza dell’esistenza, che solo poteva essere rappresentata dal sorriso della donna. Su queste contingenze storiche dovremmo riflettere prima di esprimere un giudizio superficiale sulla presunta superficialità di Miss Italia.
Vi è un’altra figura di presentatore che si presta a esemplificare il passaggio da un periodo all’altro della storia d’Italia: è Fabrizio Frizzi, che proclamò la più bella d’Italia per ben 17 edizioni. Frizzi prende per mano Miss Italia nel 1988 e prosegue fino al 2002. Accompagna il concorso dalla fine della Prima Repubblica agli anni travagliati di Tangentopoli, dei cambiamenti politici della Seconda Repubblica. Era Frizzi una sorta di “democristiano fuori dal tempo storico della DC”: il suo garbo, la moderazione conciliante, ma non disgiunta da un talento poliedrico, esprimeva un effetto rassicurante in anni che suggerivano agli italiani più di un motivo di incertezza. La fisionomia del presentatore che dopo un quindicennio abbondante sostituiva Frizzi confermava lo stretto legame tra Miss Italia e Sanremo: Carlo Conti conduce Miss Italia nel 2003-2005 (record di ascolti l’edizione del 2005 con un pubblico di quasi 10 milioni di italiani su Rai1) e negli anni successivi si intrattiene sul palco di Sanremo per il triennio 2015-17. Ma nel corso degli anni Miss Italia vede affermarsi la presenza femminile anche nella conduzione. Patrizia Rossetti e Milly Carlucci all’inizio degli anni Ottanta sono antesignane della conduzione al femminile, segue Amanda Lear per aggiungere alla femminilità un pizzico di mistero. In tempi più recenti Diletta Leotta e Simona Ventura. Memorabili le scintille sul palco tra Loretta Goggi e Mike Buongiorno, chiamati – da qualche spiritello italico burlone – a condurre insieme l’edizione del 2007. Nell’edizione del 2022 è stato Salvo Sottile a onorare in veste di gran cerimoniere il culto per la grande bellezza italiana: probabilmente sarà confermato anche quest’anno in una edizione della manifestazione che, ad onta di sterili accuse, ritorna sulla prima rete Rai.