Un Natale di lotta, fuori dal Comune per le nostre tradizioni

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Mentre, nel silenzio generale dei soliti media oramai dichiaratamente di regime, non si fa accenno che in Gazzetta Ufficiale la validità dei DPCM passa da 30 a 50 giorni (nemmeno nella Germania hitleriana è successo). Mentre il conte, perché sembra più un vecchio signorotto a cui tutto è consentito più che un premier, usa i social invece che il Parlamento per comunicare con gli italiani. Mentre il reato di clandestinità è revocato da questo governo vetero-comunista per gli immigrati irregolari che continuano a sbarcare indisturbati sulle nostre coste e ripristinato per le famiglie italiane che non potranno ricongiungersi per il cenone di Natale.

Mentre tutta questa vergogna diventa realtà le poche voci libere e non allineate rimaste nel nostro Paese hanno il dovere di protestare e farsi sentire prima che gli venga tolta anche la libertà d’opinione. Per questo siamo in edicola da ieri con un titolo forte e provocatorio, con una bella copertina pop di Mr SaveThe Wall : “Vogliono rubarci il Natale”. Tanti i contributi di firme di certo non prostrate al potere di questa alleanza non votata dal popolo, da Marcello Veneziani all’intellettuale belga Robert Steuckers, da Alessandro Meluzzi a Diego Fusaro, da Laura Tecce al nostro direttore Alessandro Sansoni.

I bizzarri provvedimenti presi in queste ultime ore tesi a limitare le celebrazioni natalizie in famiglia e in chiesa, stanno scatenando ampie polemiche, e sono un’entrata a gamba tesa contro le nostre tradizioni e la nostra cultura. “E’ saltata la scala delle priorità ed il senso delle proporzioni” scrive giustamente Veneziani, “ non ci sono affetti, legami, non c’è senso della vita e della comunità e pure la salute mentale viene sacrificata per quella fisica” .

Avessero fatto qualcosa di veramente utile questi signori che siedono al governo. Invece di creare inutili task force e spendere miliardi per banchi a rotelle, monopattini, invece di pensare a leggi senza senso sull’omotransfobia, potevano potenziare il nostro sistema sanitario, raddoppiare i trasporti pubblici, sanificare le aule delle scuole con testati sistemi di aereazione che uccidono il virus. Niente di tutto questo ma solo le solite patetiche dirette fb del duo Casalino-Conte.

Insomma, per noi sarà un Natale di lotta, fuori dal Comune (come dice sempre il nostro Responsabile all’Organizzazione  Emanuele Ricucci) e non permetteremo certo a questi signori di entrare nelle nostre case e decidere della nostra vita privata. Non siamo ancora la DDR, almeno per ora e non abbiamo nessuna intenzione di far svendere la nostra identità.

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8 Commenti

  1. “Non abbiamo alcun santo terrestre a cui votarci.”, si legge da qualche parte. Ed è precisamente così per più di un motivo: il principale dei quali è che lo specifico santo (nel senso di partito), che nelle urne elettorali votiamo, diventa un Giuda appena va a occupare la sua porzione di scranni parlamentari. Da ciò il caos in corso e la permanente contraddizione in termini che sa di anticostituzionalità lontano un miglio. Per la quale, l’ultimo extracomunitario che viene deposto sui moli italiani in queste ore e nelle ore a venire, come per il trapassato prossimo e quello remoto, può, per quanto è lungo e largo lo Stivale, andare e fare in tutti i sensi ciò che gli pare e piace. Indisturbatamente. Mentre gli italiani vengono confinati tra quattro mura: e se trasgrediscono vengono multati e forse anche arrestati. Prigionieri della megalomania di Giuseppi.
    Intanto la confusione, in Parlamento e dentro gli stessi schieramenti politici, aumenta con il passare dei giorni. Un tutti contro tutti che con il Covid-19 non ha nulla a che vedere. Ma ha tantissimo da spartire invece con i desiderata dei partiti e tra le varie fazioni degli stessi. Da ciò i sommovimenti un po’ dappertutto: e il chi va da chi sul piano inclinato del sempre più dividente Mes. Per cercare di non restare fuori del Parlamento alle prossime politiche. Che inesorabilmente si fanno sempre più vicine. Come sta a testimoniarlo la clessidra, a ogni giorno che passa.
    C’è un’ultima chiosa da aggiungere, ed è la rappresentazione di una farsa nella tragedia in atto: a Papa Francesco, primo sponsor della sinistra mondialista e del governo in carica, nonostante sia un pontefice prezzemolino, tocca tacere e sposare i Dpcm anche quando entrano a gamba tesa nelle funzioni di sue strettissima competenza. Ed è anche la prima volta che un monarca assoluto s’inchina e si sottomette alla megalomania di un conte.

  2. In fondo, il problema del Natale non e’ neppure il piu’ importante. E’ il disastro economico che verra’ che sara’ terribile

  3. certo che la democrazia è un sitema idiota! chiunque può governare : senza tener conto della capacità delle attitudini e della testa!

  4. Alle consultazioni del 2018 gli elettori-tafazzi hanno conferito il 32 per cento dei voti al M5S e nelle Regionali di quest’anno hanno riconfermato Toscana, Campania e Puglia alla sinistra. Come diceva il Mascellone Buonanima, governare gli italiani non è difficile, è inutile.

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