Nella Rai pluralista c’è posto pure per Saviano

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La nuova Rai 2024/2025 riparte dalle certezze, compresa quella che forse non farà comodo a tutti: il servizio pubblico è pluralista e non sbilancia politicamente. O, perlomeno, non da un’unica parte. A fare notizia, infatti, è il ritorno tanto ansimato da qualcuno di Roberto Saviano. Al di là di ogni contenuto, diventa interessante l’atteggiamento che si userà. Chissà se lo scrittore, che a settembre su Raitre condurrà un programma sulle organizzazioni criminali, parlerà ancora di TeleMeloni o se chiederà scusa per averlo insinuato fino a oggi. A giudicare dal suo ultimo post su Instagram sembrerebbe non esserci spazio per la dignità: “Nella peggiore Rai di tutti i tempi andrà in onda il mio programma. Censurato per più di un anno andrà in onda solo grazie alle pressioni dell’Associazione dei famigliari delle vittime di mafia. La tv pubblica censura un programma che svela le dinamiche mafiose: una vergogna senza fine”. Roba da non credere, con tutta la pubblicità che si sta facendo al suo programma, l’autore di Gomorra si lamenta come i bambini quando hanno in mano la merenda che volevano, ma ormai avevano iniziato a frignare e non si fermerebbero nemmeno davanti a una carriola di merende.

La presentazione dei nuovi palinsesti Rai si traduce nella festa di una tv che, nonostante le critiche spesso gratuite ricevute, sembra avere ormai ritrovato quell’identità di servizio pubblico di un tempo. Informazione, fiction, musica, storia: i valori principali non si cambiano, puntando anzitutto sulla qualità (ma anche un po’ sugli ascolti, come dimostra lo slittamento di una settimana del Festival di Sanremo, che non intende scontrarsi con la Coppa Italia in onda su Mediaset). Facciamo una veloce carrellata per scoprire la Rai 2024/2025.

Volti importanti, sempre più legati a viale Mazzini, si alterneranno nuovamente a partire da settembre. A cominciare da Carlo Conti (per lui non solo Sanremo e Tale e Quale, ma anche lo Zecchino d’Oro, sebbene non menzionato esplicitamente: speriamo non sia un preludio a un nuovo lento abbandono alla kermesse di canzoni per bambini, riscoperta proprio dal conduttore toscano). E poi ancora Milly Carlucci col suo collaudatissimo Ballando con le stelle, Eleonora Daniele nel day time di metà mattina (ma anche in una seconda serata settimanale), Antonella Clerici all’ora di pranzo, Alberto Matano al pomeriggio. Domenica In, per la sedicesima volta, ecco la Signora per eccellenza: Mara Venier, che da novembre si prenderà anche il primissimo pomeriggio del sabato. Il canale ammiraglia Rai non può prescindere da questi nomi, così come da Marco Liorni, che novembre riprenderà la conduzione de L’Eredità. Pino Insegno, invece, condurrà un nuovo programma a metà tra gioco e storia del cinema: Il buono, il brutto e il cattivo. Ad Affari tuoi un altro nome amatissimo: Stefano De Martino.

Centrale la cultura, diretta da Silvia Calandrelli. Anche qui ritroviamo volti ormai familiari e irrinunciabili: Alberto Angela, Mario Tozzi, Francesca Fialdini, Sveva Sagramola e Massimo Giletti. Quest’ultimo torna su Raitre con un nuovo programma che metterà a confronto storia e attualità: Lo stato delle cose. Sempre sul terzo canale confermata anche Geppi Cucciari. Qualcosa non viene menzionato in fase di presentazione, ma saranno certezze della prossima stagione culturale (la nuova edizione di Inimitabili, di Edoardo Sylos Labini, quando partirà?; A sua immagine con Lorena Bianchetti, sarà come sempre il punto di riferimento del racconto del Vangelo, che senz’altro non offende le religioni diverse da quella cristiana).

Paolo Corsini dirige l’approfondimento, puntando anche lui su nomi già noti: Bruno Vespa, Luisella Costamagna, Salvo Sottile, Marco Damilano, Francesco Giorgino, Federica Sciarelli. La giustizia e i processi saranno raccontati come sempre da Un giorno in pretura ma anche da Magistrati, nuovo programma con Cesare Bocci. Confermata anche Francesca Fagnani, alla guida di Belve da novembre.

A proposito, Raidue punta sulle certezze (Timperi-Falchi a I fatti vostri, Diaco a Bellama, Perego-Ventura a Cifonare Raidue, Milo Infante a Ore 14) ma deve far fronte anche allo stop di Fiorello. Al suo posto Carolina Di Domenico e Andrea Perroni con un nuovo format tutto da scoprire (Binario 2).

Se c’è una qualità specifica Rai, però, è anche quella delle fiction che si distinguono dalla concorrenza per raccontare da sempre personaggi della nostra cultura. Riflettori puntati quindi sui progetti dedicati a Mike Bongiorno (interpretato da Claudio Gioè), Giacomo Leopardi (nei suoi panni ci sarà Leonardo Maltese), Eduardo De Filippo (il debutto di Alessandro Gassmann alla regia televisiva vedrà protagonisti Massimiliano Gallo e Anna Foglietta). Jacopo Bonvicini farà rivivere Carosello in una fiction con Ludovica Martino. La letteratura, invece, prenderà la scena attraverso Il conte di Montecristo, una nuova coproduzione internazionale con Lino Guanciale e Nicolas Maupas, tra gli altri.

Non mancheranno però anche storie originali come Brennero, con la Radonicich e Martari e Kostas con Stefano Fresi.

Sanremo sarà come sempre la capitale della musica a febbraio, ma questa volta anticipato anche da uno speciale in seconda serata con Nino Frassica che sembra andare sulla scia dello storico Il caso Sanremo che Arbore e Banfi proposero nel lontano 1990.

Non sparirà, come è stato annunciato altrove, Novantesimo Minuto: la Rai ha acquistato gli highlights di Serie A, quindi il programma cambierà forma e sarà diviso in tre parti durante la settimana, ma ci sarà, con la conduzione alternata di Paola Ferrari e Marco Mazzocchi. Così come la storica Domenica Sportiva con Simona Rolandi.

Insomma non ci si provi nemmeno a parlare della Rai come di un servizio stantio: mantenendo la liturgia a cui ci ha educati, il servizio pubblico si spinge su programmi sempre di una certa qualità e di un interesse culturale, che seguiremo piacevolmente passo dopo passo a partire da settembre.

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