Come nei film di Sergio Leone: una bevuta sul bancone del saloon

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Il saloon Shoshone, California - foto Murray Foubister

Nel Far West sceriffi, cowboy e banditi si “dissetavano” con whisky e birra

Nell’immaginario collettivo il Far West è imprescindibile dalle vicende dei cowboy e dei banditi, dei cercatori d’oro e degli sceriffi, degli adepti di chiese e sette religiose.

Luogo di ritrovo di tutti, o quasi tutti, i saloon: facciata di legno, insegna cigolante, porte a ventola (o “porte saloon”), bancone di quercia o mogano, lungo il quale si disponevano gli avventori, teli per l’asciugatura dei baffi, decorazioni che ricordavano la storia e le abitudini locali e ritratti di donne nude.

Nei saloon erano ben accetti solo uomini di razza bianca, gli indiani erano esclusi ovunque e i neri potevano entrare solo per sedersi al tavolo da gioco, e si consumava, tra altre poche cose, il super alcolico più facile da produrre (solo un distillatore, cereali, acqua e fuoco): il whiskey.

Non si beveva mai da soli, si cercava la compagnia e, dato che era vietato bere tra le mura di casa, i saloon, nelle ore di apertura, erano sempre strapieni di gente.

Gli avventori trascorrevano le ore libere, cercavano ingaggi, giocavano alle carte, “Faro” o “Poker”, e attaccavano bottone con qualcuno, bevendo un whiskey di bassissima qualità, fatto di alcool puro, zucchero e tabacco da masticare, ma nessuno si lamentava perché un vero uomo doveva essere capace di bere tutto, a patto che si trattasse di una bevanda alcolica. I nomi erano azzeccati: «occhio rosso», «vernice per bare», «succo di tarantola», ma quello più usato era «acqua di fuoco»: i mercanti durante gli scambi commerciali con gli indiani, per convincerli della bontà e dell’alto contenuto alcolico del whiskey, ne gettavano qualche goccia nel fuoco, per mostrare che questo si attizzava di colpo.

Nei saloon veniva servita anche la birra ma la temperatura non la rendeva gustosa, secondo i canoni attuali che la vorrebbero ghiacciata (quantomeno quella commerciale). Solo dopo il 1880, grazie all’avvento della refrigerazione artificiale, Adolphus Busch riuscì a mantenere la birra fresca. Lo stesso Adolphus Busch, qualche anno più tardi proprio da un saloon della Frontiera lanciò sul mercato della distribuzione mondiale la Budweiser.

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