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Siamo ben consapevoli ormai del fatto di essere figli del paese che detiene il maggior numero di siti inclusi nella lista del Patrimonio Mondiale Unesco ma ancora non abbiamo abbastanza coscienza di quanti e quali siano i piccoli tesori custoditi da millenni nei nostri borghi. Nel cuore della Ciociaria, crocevia di storia, arte e fede, arroccata su due piccoli colli, domina la valle Veroli antica città ernica. Roccaforte di storia e arte millenaria, Veroli ha dato i natali a molti uomini illustri tra cui il grande archeologo di fama mondiale Amedeo Maiuri (Veroli, 7 gennaio 1886 – Napoli, 7 aprile 1963). Purtroppo, come spesso accade e come ci ricorda la nota locuzione latina “nemo propheta in Patria”, anche Amedeo Maiuri non ha avuto da Veroli la giusta considerazione che merita. Nasce così il progetto “Passeggiata al Museo con Amedeo”, in collaborazione con lo scenografo illustratore Enrico Quadrozzi, che vede la realizzazione di un piccolo “vademecum” in omaggio al noto archeologo interamente dedicato ai bambini. Una piccola guida attraverso cui, il racconto storico artistico e si traduce in un linguaggio a misura di bambino e li accompagna, con il supporto di colorate illustrazioni, in un viaggio alla scoperta di Veroli e le sue origini. I piccoli fruitori vengono accompagnati in questo viaggio da un bambino, un loro coetaneo Amedeo appunto, che li invita, attraverso un gioco percettivo, a scoprire insieme i tesori custoditi nel Museo Civico Archeologico di Veroli. Da anni ormai dedico ogni forza alla didattica museale, una passione, una missione che coltivo quotidianamente in molti musei da quelli più noti del Polo Museale Romano ai più piccoli musei della mia provincia. Sono fermamente convinta che la storia dell’arte non debba più essere appannaggio unicamente degli addetti ai lavori ma attraverso un linguaggio giusto e attuale debba raggiungere e formare l’identità dei cittadini sin dall’infanzia. La loro ingenua curiosità, quell’ inequivocabile luce che accende i loro occhi non appena varcano la soglia di un museo mi spinge a continuare in questa direzione, a ciò si unisce la profonda convinzione che tutti possano amare ed apprezzare l’arte a patto che essa vanga trasmessa con grande umiltà e dedizione profonda.