Pearse, un patriota, un poeta, un martire

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Esteta armato, rivoluzionario, maestro di una generazione infuocata di patrioti irlandesi. Fu Patrick Pearse, uno degli eroi dell’indipendenza irlandese. Poeta e uomo d’azione che sacrificò la sua vita per la libertà del suo paese sotto il giogo dell’impero britannico. All’ombra dei Windsor, nel dibattito tra feniani indipendentisti e moderati parlamentari, Pearse non può che scegliere il partito nazionale. Quello dell’irish volunteer army, delle bande proletarie, della libertà ad oltranza per la natia Erin. Perché questo poeta di campagna, non voleva l’homerule(l’autonomia) dalla corona, o trasformare il suo paese in un protettorato. Voleva l’Irlanda libera, laica e repubblicana. Voleva come Mazzini resuscitare non una confederazioni di contee, ma la nazione gaelica. Un risorgimento che prima di essere politico, economico e militare doveva essere sicuramente spirituale. Da qui l’interesse che spinse Jean Mabire a scrivere il saggio “Patrick Pearse. Una vita per l’Irlanda” (PASSAGGIO AL BOSCO). Mabire aveva da sempre il culto per i “fondatori di miti”, i pionieri tragici e romatici della rivoluzione culturale. Perché non si può capire i fatti che mossero la pasqua insanguinata del 1916, se non li si legge in una chiave religiosa e simbolica.

Pearse sin da bambino si inserì nei circoli in cui si tramandava la cultura gaelica, preservando quella tradizione schiacciata da anni di dominio britannico. Diventando presidente del St. Eldia institute, affiancandosi alla Irish brotherood, per iniziare una militanza volta al raggiungimento della libertà nazionale. Come Jahn, Mazzini, Petofi, anche Pearse pensa che non sia possibile una “rivolta nazionale, senza la rivoluzione sociale”, e che tali accadimenti non siano pensabili senza un risorgimento spirituale irlandese. Compie a tal fine una ampia attività di poeta e pamphlettista in cui invoca il popolo alla rivolta in nome di patria e libertà. Lavoro e repubblica. Ciò lo porterà ha fondare un nazionalismo capace di riunire le componenti più trasversali del movimento separatista irlandese. Per Pearse sono nazionalisti “tutti coloro che si impongono la realizzazione della nazione irlandese e utilizzano ogni mezzo per ottenerla”. Una visione che raccoglierà socialisti e cattolici, liberali e nazionalisti. “la forza sulle nostre braccia, la libertà sulle nostre labbra, la purezza nei nostri cuori”. Ispirati da un romanticismo pieno di senso religioso, ma laico e aconfessionale, puro e popolare, Pearse dopo anni di militanza, organizzando le bande indipendentiste decise di consumare la liberazione del suo popolo nella pasqua del 1916. Mentre la corona era impegnata nella WW1, un manipolo di nemmeno mille uomini aveva occupato Dublino e stava sfidando l’Impero più forte del mondo. Resistendo per pochi giorni in una impresa suicida di occupazione, tra le case putrefatte dai primi carro armati e i fiumi di sangue calpestati dai soldati di his majesty the king. Una resistenza durata meno di 5 giorni, in cui Pearse galvanizzato utilizzava tutte le sue forze e i suoi versi per resistere mentre il suo sogno si sgretolava. Un po’ Mazzini un po’ Cristo, arrestato fu fucilato insieme ai suoi sodali. L’impero poco dopo si dimenticò di Pearse e di quegli straccioni rlandesi che giocavano a fare i traditori. Ma quel sacrificio non fu vano. Perché quella pasqua del 1916, divenne il 1848 della gioventù irlandese. Quei canti calpestati e annichiliti divennero l’inno di una nuova ribellione. Finita la guerra sia collins che de valera, partecipanti della rivolta, portarono avanti le idee di Pearse ed iniziarono una feroce guerra di liberazione che portò la nazione gaelica ad una resurrezione. Prima col trattato angloirlandese, poi con la repubblica. Tra i fucili arrugginite e le fosse insanguinate, i versi di Pearse e la sua fine segnarono l’inizio di una nuova Irlanda, libera, coraggiosa, repubblicana. Come nelle sue migliori poesie: “rischierete tutto per non perdere tutto/e di ciò rispondo o popolo mio/ora e per l’eternità/non risponderemo dunque insieme?”

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