«Colore, Calore, Movimento»: l’artista catanese Rossella Pezzino de Geronimo intitola così la sua personale in corso fino al 15 luglio a Roma, nella Galleria della Biblioteca Angelica in Piazza S. Agostino 8. Il titolo evoca il paesaggio interiore dell’autrice, passionaria attivista nella lotta a difesa dell’ambiente, ma anche e soprattutto la natura come «luogo mentale dove il tempo e lo spazio lasciano il campo alla dimensione immaginifica»
Cosa rappresenta il viaggio nella sua produzione?
Il viaggio è secondo me la migliore occasione per crescere. I miei viaggi estremi non raccontano solo la vita in salita di popoli diseredati, ma documentano la mia progressiva evoluzione. Nasco come fotografa ritrattista ma nel tempo ho abbandonato tale genere per esaltare i dettagli del corpo di popoli tribali concentrando il mio sguardo su particolari che, isolati dal loro contesto, attraverso la frantumazione della materia, assumono una nuova valenza simbolica. La mia creatività mi ha poi condotto oltre ed ho iniziato a vedere il panorama non più in quanto tale, ma come paesaggio dell’anima, linee multicolori, riflessi, onde.
Perché i quattro elementi caratterizzano le sue opere più recenti?
Ho sviluppato una personale ricerca sul tema: ho scoperto e fotografato la potenza del fuoco, il potere dell’acqua, la dolcezza dell’aria, la forza quieta della terra, e da qui ho colto come l’amore sia all’origine di tutto. La natura contiene in sé il senso della vita: il seme diventerà albero solo se curato con impegno e costanza. L’esercizio dell’amore fa crescere dentro di noi un “frutteto invisibile”, ovvero una vita coraggiosa tesa alla crescita interiore. È la forza attrattiva che tutto muove, contrapposta alla forza repulsiva della discordia.
Quale anticipazione può dare a chi ancora non ha potuto visitare la sua personale a Roma?
Ho scelto di offrire ai visitatori un percorso emozionale, oltre che informativo ed esperienziale. L’arte che realizzo – fotografie, ologrammi e realtà aumentata – ha l’ambizione di narrare e stupire coinvolgendo l’immaginazione e i sensi dello spettatore. Sono una combattente che semina bellezza, intesa non soltanto come valore estetico, ma soprattutto etico. La bellezza è rispetto del prossimo, solidarietà, credibilità e onestà intellettuale, di cui andare fieri guardandosi allo specchio.
Concorda con la critica che vede nelle sue opere influenze di Franco Fontana?
Fontana è per me un grande maestro, e mi lusinga che le mie opere siano state più volte accostate alle sue, per me fonte d’ispirazione e di grande ed inalterata emozione.
