​“Verde Speranza”, il documentario. Da Amatrice un brivido grida: rinasci!

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fonte @AlessiaVegroCinema

Un finale migliore per Amatrice, per non dimenticare la tragedia del terremoto e portare un messaggio di speranza ai suoi abitanti, oltre l’oblio in cui è caduto uno dei più affascinanti borghi italiani una volta spenti i riflettori della cronaca. I migliori finali vengono dopo i peggiori inizi: con questo idea la regista e sceneggiatrice Alessia Vegro ha scritto e diretto “Verde Speranza” (AR Production), tratto dall’omonimo libro di Stella Nosella, un documentario che incarna «un brivido che sussurra: ricorda, che sospira: spera, che grida: rinasci!» , come ha affermato la Vegro. “Verde Speranza” è stato presentato il 27 ottobre scorso nella Sala Caduti di Nassiriya in piazza Madama dal senatore Manuel Vescovi e moderata dal senatore Paolo Arrigoni, con interventi del produttore Gianni Pagliazzi, del presidente Geraldo Falce e dell’ex assessore di Amatrice Gianni Paganelli, insieme a Stella Nosella e Alessia Vegro, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla necessità della ricostruzione del 100% delle seconde case. E regalando un “piccolo generoso gesto da cui tutto può ricominciare”, come ha detto la Nosella: nel corto ispirato al suo romanzo, ciò avviene attraverso la storia di Giulio, interpretato dal piccolo amatriciano Flavio, un giovane ragazzo che tra le macerie della sua città cerca di coltivare una pianta, sopravvissuta alla devastazione e che fiorendo diventa il simbolo della rinascita di tutti quei borghi colpiti dal terremoto. Borghi che, nonostante le fanfare mediatiche, sono stati abbandonati e che ciononostante hanno la volontà di ripartire e il bisogno di essere raccontati, per “vivere un futuro normale che attualmente non c’è” come ha affermato il sindaco Giorgio Cortellesi.

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