L’ironia è stata senza dubbio la cifra di Silvio Berlusconi. Ironia e autoironia. Per questo se fosse presente al suo 87° compleanno farebbe probabilmente una sfilza di battute sulla sua proiezione olografica che ricorda gli Jedi di “Guerre Stellari”. Berlusconi infatti sarà presente “in effigie” ultratecnologica alla tre-giorni organizzata da Forza Italia all’Hotel Ariston di Paestum, “Un futuro di libertà”, proprio in occasione del genetliaco del fondatore, il 29 settembre. La sua mancanza a tre mesi dalla scomparsa è ancora fortissima ed è ovvio che il partito da lui creato non riesca a fare a meno di lui. Del resto sul rapporto di simbiosi fra Forza Italia e il suo presidente si sono versati fiumi d’inchiostro, dagli studi universitari al consueto veleno a mezzo stampa.
Vero protagonista assoluto della Seconda Repubblica, Berlusconi ha letteralmente forgiato l’ultimo trentennio. Senza dubbio, mentre le agenzie battono la notizia di Trump sottoposto all’ennesimo attacco giudiziario da parte di un giudice con tessera PD d’oltreoceano, il primo pensiero va alla vera e propria caccia alle streghe che le toghe hanno lanciato contro il Cavaliere. Un dispiegamento di uomini e mezzi degno di miglior causa in un paese dove per ottenere una sentenza un cittadino aspetta in media un anno per il primo grado di giudizio e tre per il secondo. L’invasione della vita privata di Berlusconi, con l’aggressione perbenista fatta di un misto di invidia “vorrei ma non posso” e di puritanesimo, è stato poi l’altro capitolo ad aver polarizzato gli italiani. Ma alla fine per farlo politicamente fuori è stato necessario ricorrere all’aiutino dall’estero, come nella peggiore tradizione nazionale (perché le Guerre d’Italia del ‘500 non ci hanno insegnato proprio niente): facciamoci pure invadere purché ci si liberi del rivale politico.
Il primo atto della sconsiderata guerra a Berlusconi si ebbe nel 1994 con il famigerato avviso di garanzia recapitatogli a Napoli durante il vertice ONU sulla criminalità, atto che mostrò quanto poco potesse importare dei danni che l’intera nazione poteva subire purché un colpo centrasse il Cavaliere. E poi le risatine di Sarkozy e della Merkel all’indirizzo del Cavaliere, i cartelli “Obama, scusaci per Berlusconi” durante le adunate oceaniche del “presidente premio Nobel per la pace”, infine la guerra caldeggiata da un altro illustre defunto. È infatti questo il tristissimo epilogo del suo terzo mandato nel 2011: la guerra contro la Libia di Gheddafi, con la quale proprio Berlusconi aveva da pochissimo siglato accordi e nella quale l’Italia fu trascinata contro i propri interessi. Un disastro geopolitico a cui poco dopo seguì il quasi-golpe preparato accuratamente con l’elevazione al laticlavio di Mario Monti. Tutte altrettante lezioni su come non si dovrebbe fare politica all’interno di una nazione, se si ha realmente amore per questa nazione. A Berlusconi si possono muovere tante critiche, ma sicuramente non quella di aver usato coi suoi nemici politici il livore e l’irresponsabilità che costoro hanno dispiegato nei suoi confronti, disposti a far subire all’Italia qualunque danno pur di eliminarlo.
Ora nella festa che Forza Italia dedicherà al suo fondatore, Giancarlo Giannini presterà la sua voce per rievocare un discorso del 2006 di Berlusconi. Omaggio che all’attore è già costata più d’una velenosa critica da sinistra, ovviamente. Ma Giannini ha risposto con quella che poteva essere tranquillamente una risposta berlusconiana: “non me ne importa nulla della tessera politica, io giudico solo in base alla bravura. E là mi hanno chiamato perché sono bravo”. Quanto sarebbe stata più bella l’Italia se avessimo usato più spesso questo criterio nei trent’anni passati.
«L’ironia è stata senza dubbio la cifra di Silvio Berlusconi. Ironia e autoironia. Per questo se fosse presente al suo 87° compleanno farebbe probabilmente una sfilza di battute sulla sua proiezione olografica che ricorda gli Jedi di “Guerre Stellari”.»
Forse. Anzi senza forse. Del resto, la drammatica estate del 2011 finita con la cacciata di Berlusconi da Palazzo Chigi, con la convinta e vigliacca partecipazione dell’Ue tutta e di Germania e Francia in modo particolare, noi italiani la dimentichiamo troppo spesso. Per non parlare degli anni che ce la siamo buttata dietro le spalle senza fiatare. Anche se, a onor del vero, all’improvviso adesso le cose sembrano cambiate di botto. Se non è un’illusione ottica la sensazione che gli italiani si sono davvero stufati e disgustati insieme di golpes e di presidenti della repubblica golpisti. Tanto da far sapere in modo inequivocabile a chi di dovere che i cambi dell’inquilino del Chigi dovranno avvenire, esclusivamente, a seguito di regolari elezioni politiche. Come, a suo tempo, dopo aver fatto le dovute modifiche alla Costituzione, dovrà essere il popolo italiano a scegliersi il presidente della Repubblica aprendo, così, finalmente la via a una vera democrazia.
Il palermitano Mattarella, insomma, non può seguire la scia eversiva del defunto napoletano ex presidente golpista. Gl’italiani non glielo permetteranno. Già li ha presi in giro con le valigie preparate per affrettarsi a lasciare il Quirinale… mentre sottobanco brigava per l’elezione bis.
Tanto da far sembrare attuale la possibilità di una moderna dinastia dei nuovi Borboni delle Due Sicilie.
Allucinante.
Eppure, è quello che la cosiddetta stampa amica degli Agnelli, che come nessuno ha saputo spolpare lo Stivale, ha cominciato a predicare sperando ardentemente, e ardentemente pregando, che il loro dio Spread desse loro ancora una volta l’aiutino sperato.
Mastrangelo…Emanuele:trite e ritrite considerazioni già ascoltate dal 2011,post 7 novembre,dopo che otto pdiellini non hanno deciso di votare il DDL Stabilità,e non permettendo dunque che il gov. Berlusconi avesse più la maggioranza in parlamento ed il consenso sulla sua ‘conduzione’?Per quanto ancora sta storiella dev’essere ascoltata?Ma chi vi crede ancora?Per il resto il PDR Napolitano non fece quel che fece con Prodi ‘mandandolo a casa’ dopo 24 ore ma gli chiese di ‘scegliersi’ il successore che lui avrebbe senz’altro incaricato,non per niente era ‘amico da una vita’ e fu ricambiato dal cav nell’appoggio alla sua elezione bis.Ma perchè sta a ‘percularsi’?Avrebbe forse voluto che Berlusconi continuasse da pdc senza avere la maggioranza?E far incriminare Napolitano con l’impeachment x aver permesso un governo sza maggioranza numerica?
(2)Si è dimesso e ci ha ‘regalato’ Monti a cui ha dato i voti del pdl ormai orfano dell’unico,meritevole,capace,intellettualmente seguace del pensiero e volontà di Giorgio Almirante,Gianfranco Fini insomma,colui che ‘infiammava’ le folle che accorrevano alle manifestazioni ‘e s t e r n e’ del pdl,altro che x ascoltare il solito copione berlusconiano.E ci ha anche così ‘appioppato’ quell’aumento degli estimi catastali delle case che compensavano la storiella della non introduzione dell’imu sulla 1°casa=pagata appunto dai possessori della 2°=la stramaggioranza degl’italiani,che la 2° la posseggono quasi tutti..
E lasci perdere la guerra a Gheddafi:non poteva di certo ‘firmare’ Napolitano l’attacco aereo ma solo il pdc in carica,che invece di dimostrare la ‘rotondità delle p’ dimettendosi,si chinò ai voleri ‘ammmericani e francesi portatigli dall’amico Napolì.
Ed ALMENO lasciatelo riposare finalmente in pace,non cercando di tirarlo x la giacca di ‘gessato palermo’,che anche voi sapete che solo pochi ‘abboccano’ ancora.
NB:Come sempre:grazie x la possibilità di potersi esprimere liberamente.