L’odontoiatra e docente universitario: “Dobbiamo abbracciare il ruolo di motivatori del cambiamento”
La prevenzione si basa sempre più sulla “medicina degli stili di vita”, una branca importante della medicina ambientale che in odontoiatria è nota con il nome di lifestyledentistry, come spiega Marco Tremolati, odontoiatra della Clinica Riva di Milano e docente presso l’Università Statale di Milano.
In che modo l’odontoiatria dello stile di vita può migliorare il benessere globale dell’individuo?
Un’ottima igiene dentale va a evitare lo stato infiammatorio della bocca, condizione deleteria per pazienti che hanno patologie come, ad esempio, il diabete. Uno dello stile di vita “dentale” più sano può andare a influire positivamente sul benessere complessivo. Si tratta esattamente del concetto di medicina ambientale.
In cosa consiste la medicina ambientale?
La medicina ambientale consiste nel preservare la salute umana, evitando che gli elementi ambientali diventino fattori determinanti di malattia. Un esempio: in Lombardia il numero di bambini tra gli otto e i dodici anni che hanno necessità di apparecchiature intercettive (l’apparecchio “fisso” n.d.r.) è cresciuto esponenzialmente nell’ultimo decennio. Una delle ragioni di questo incremento rispetto alla generazione dei genitori può essere individuata proprio nell’inquinamento dell’aria: quando respiriamo correttamente dal naso purifichiamo l’aria che entra nel nostro corpo, mentre quando lo facciamo con la bocca questo meccanismo viene meno. Il palato è la base delle fosse nasali, dove l’aria dovrebbe passare grazie a una corretta respirazione, quando questo non avviene il bambino può sviluppare un palato più stretto, oltre a soffrire dia respirazione difficoltosa che può dare luogo ad asme e altri problemi. La soluzione a questo problema, come è evidente, non è nelle mani di una singola figura professionale e per affrontare il problema in maniera efficace dobbiamo essere consapevoli degli effetti dell’ambiente sul nostro organismo a tutti i livelli.
Come nasce il concetto di lifestyledentistry?
È noto alla comunità scientifica internazionale sin dagli anni Cinquanta. In Italia si sviluppa grazie all’interesse per la ricerca di Francesca Rusconi, giovane studentessa specializzanda in ortognatodonzia. Negli ultimi anni sono stati fatti molti passi avanti in tal senso sia in ambito clinico che comunicativo: saper veicolare concetti relativi alla salute attraverso semplificazioni che aiutino a far comprendere il messaggio anche ai non addetti al settore. Alcuni concetti del campo medico che pensiamo essere assunti sono arrivati solo parzialmente. Questo anche a causa dell’infodemia: in questo senso, avere un topic semplice come quello introdotto dalla lifestyledentistry è di vitale importanza.
Ma non si rischia di banalizzare eccessivamente?
Siamo portati a dare più attenzione ai problemi che ci toccano direttamente, un fumatore incallito non smetterà con le sigarette perché i suoi polmoni stanno avendo un grave danno – si tratta di problematiche che emergono solo nel lungo periodo – ma può essere portato a ridurre il fumo perché i suoi denti si stanno ingiallendo troppo. Fare sport porta una migliore salute, ma la maggior parte delle persone lo pratica per raggiungere un fine estetico, in casi come questi gli effetti secondari nella percezione del paziente sono più importanti del resto, ed è giusto proseguire anche con una comunicazione di questo tipo, non perché è semplicistica ma perché è efficace. A questo scopo l’odontoiatria moderna ha elaborato strumenti sempre più invisibili.
La ricerca sembra avere un ruolo di primo piano nell’elaborazione di strategie di prevenzione. Tuttavia tra i sette ricercatori italiani premiati nell’ambito dei Synergy Grant del Consiglio Europeo delle Ricerche ben quattro lavorano all’estero.
Sono fiero della ricerca universitaria italiana, i numeri dicono che i ricercatori italiani sono tra i più premiati a livello internazionale, ma quasi sempre lavorano all’estero. Dobbiamo imparare ad essere attrattivi, anche puntando sull’innovazione e su concetti come la medicina ambientale e la medicina degli stili di vita, per questo il lavoro condotto da una realtà come SIMA, che conduce ricerche utili e interessanti per la popolazione generale, è molto importante. Senza una comunità scientifica all’avanguardia non c’è attrazione.
Come evolveranno la medicina ambientale nei prossimi anni?
È impossibile dirlo, però sappiamo dove stiamo andando. L’editoriale del 2005 di Stephen Hancocks sul British Dental Journal che esordisce con una domanda molto significativa: “Dovremmo considerare il nostro ruolo più come motivatori del cambiamento piuttosto che come semplici servi che lo consegnano?”. Il nostro ruolo, dovrebbe quindi essere quello di “motivatori” del cambiamento attraverso la prevenzione e lo stile di stile di vita per incidere sulla salute ma anche sull’ambiente. Questa è la forza della lifestyledentistry Ed è su questa strada che dobbiamo proseguire.