Gabriele d’Annunzio è figura storica controversa e complessa. La sua persona è oggetto di diatribe politiche, che ne confermano l’attualità e l’importanza. Vi è certo un pensiero d’Annunziano di matrice culturale, fonte di studio scolastico che inserisce il pescarese tra i padri della letteratura italiana, e che lo rende emblema ed esempio per la formazione culturale degli alunni. Ciò che si marginalizza e sottovaluta, erroneamente, è l’importanza della figura spirituale del poeta per le nuove generazioni: schiavi della globalizzazione e del pensiero unico, catapultati in realtà virtuali, lontani dal sacrificio e dal concetto di unità famigliare, i giovani d’oggi debbono riscoprire le radici e l’importanza del coraggio. Potremmo definire oggi esso non espressione di arroganza o nemico aprioristico della paura, tuttavia arma per la difesa della libertà d’espressione. Il coraggio di essere contrari, esprimendo pareri contrapposti a tutto quel che è ritenuto assodato, fonte di monotonia o degrado sociale. Riscoprendo avanguardismo e ripudiando la viltà d’animo costruiremo le premesse per un radioso futuro. Appare adeguato menzionare il Vate, che nella “Carta del Carnaro” imprime l’auspicio del ringiovanimento spirituale degli italiani. Ringiovanirsi ha il presupposto dello studio di se stessi, il confronto e l’ammodernamento interiore che solo il coraggio permette. Nelle ultime settimane i tipi di Passaggio al Bosco hanno pubblicato “La sola ragione di vivere”; testo che ripropone e riparte da quel “tutto fu ambito, tutto fu tentato, quel che non fu fatto io lo sognai” di dannunziana memoria che si immerge nell’attualità di generazioni che nulla più tentano, poiché prive di ambizioni. Insorgendo contro l’alibi della “gioventù bruciata”, che è via maestra per il nichilismo, riscopriamo il testamento del poeta sacro, illuminando la via della rivalsa verso la povertà d’animo. Predisponendo come punto di partenza il coraggio di affrontare le nostre carenze.
Home Rubriche CulturaIdentità Giovani Contro l’alibi della “gioventù bruciata”, attualità di Gabriele d’Annunzio
Bravo Tommaso! Come non ribellarsi alla cultura dei Cagoja democristiani e socialisti prima, al tempo della mia gioventù, e ora delle sinistra e destre serve del politicamente corretto oggi?
In più, D’Annunzio, pur con i suoi limiti ed errori, è per chi ama una maniera raffinata ed elegante di fare la storia e di lottare. Un modo da nobili interiori pieni di Virilitas che detestano i cafoni di tutte le categorie e i rozzi ignoranti leghisti eccetera eccetera.