Coronavirus. Appello a Franceschini per salvare cinema e teatri

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Questa emergenza Coronavirus sta mettendo in ginocchio l’economia del Paese ma bisogna reagire in qualche modo altrimenti rischiamo di rimanere in ginocchio. Uno settori più colpiti è quello della Cultura e dello Spettacolo dal Vivo dove tutto è praticamente fermo. Chiusi cinema e teatri , musei che fanno entrare pochi visitatori alla volta. Alcune scuole di danza di Milano stanno facendo lezioni all’aria aperta per rispettare le norme imposte dal Governo. Ci vuole creatività e coraggio di reagire come soltanto noi italiani sappiamo fare. Però siccome siamo l’ultimo Paese in Europa per finanziamento pubblico al settore , raccogliamo e pubblichiamo l’appello dell’on. Mollicone di FDI membro della Commissione Cultura alla Camera. E’ giunta l’ora delle risposte immediate, qui non si gioca più sulla pelle degli italiani.

“Col nuovo decreto sanitario vengono rafforzate le misure di arginamento delle occasioni ‘sociali’: ne risultano quindi ulteriormente penalizzati i settori dello spettacolo dal vivo, del cinema, quello alberghiero e quello turistico, già in grave sofferenza. L’emergenza coronavirus ha portato alla chiusura del 45% delle sale cinematografiche italiane, come denuncia oggi l’Anica sul Sole 24 Ore, e quindi è inaccettabile qualsiasi ritardo burocratico: per questo, è necessario anche sbloccare l’attuazione della legge per il cinema e l’audiovisivo, che ancora attende lo stanziamento di risorse. Lanciamo un appello a Franceschini e Patuanelli affinché emanino, con necessità e urgenza, un decreto ad hoc con interventi straordinari di indennizzo e ristoro dei danni subiti, al fine di evitare la desertificazione dei settori teatrali, cinematografici, turistici”.