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Dalla Toscana alla Lombardia, fino all’Inghilterra, il presentatore ha toccato anche i ruoli di autore, creativo e giornalista. È ora in onda con Wild Food Maremma su Food Network
Stefano Bini, classe 1985, sarà in onda fino a venerdì 26 agosto, a partire dalle 8:40. Cultura Identità lo ha incontrato per farsi raccontare le radici toscane, l’attaccamento a famiglia e lavoro, senza dimenticare l’amore per la Lombardia, che l’ha accolto dieci anni fa.
Si aspettava tutto questo successo?
“Ci speravo. Gli ascolti ci hanno premiato e di questo ne sono felice. Food Network ha una media dello 0,65% di share, essendo nata pochi anni fa. Wild Food Maremma, alla prima puntata, ha fatto l’1,33%, battendo Rete4 e record di fascia. Questo vuol dire che il telespettatore ha bisogno di novità. Ho portato un prodotto generalista su una rete tematica, e abbiamo vinto sia io che Warner Bros Discovery. Poi dopo tante co-conduzioni in Rai, questa è la mia prima in solitaria. Inoltre, l’essere uscito in decide di testate nazionali e apprezzato sui social, mi ha fatto tanto piacere. Ora, avanti verso altri traguardi!”
Quanto hanno contribuito gavetta e creativà?
“Tanto, ma più di tutti la mia identità e cultura familiare. Vengo da una famiglia di ristoratori da sei generazioni. Con Wild Food Maremma, ho giocato facile. Al di là del percorso televisivo in Rai, Mediaset e ora in Discovery, lavorare tredici estati nei ristoranti di famiglia, mi ha permesso di affinare la comunicazione. Avevo a che fare con un certo tipo di clientela e il “saperci fare” era d’obbligo. Un messaggio ai giovani: mai dimenticare da dove si viene.”
Come sei nato artisticamente?
Nella “mia” Toscana, e qui torna l’identità, ma la storia è lunga. Alla materna, alle elementari e alle medie, venivo sempre scelto inaspettatamente come protagonista delle recite. Da lì, ho iniziato ad annusare la mia creatività. Poi piccole cose nelle tv e nelle radio di Grosseto. Purtroppo, un brutto cancro mi ha tenuto in ospedale per due anni ma quando sono guarito ho avuto ben chiara la mia strada. Infatti, ho preso due lauree, sono diventato assistente del presidente Unicef Italia Antonio Sclavi e mi sono trasferito a Milano. Autore e ospite fisso in Mediaset, conduttore per programmi Rai, Il Giornale, Libero e poi la novità Discovery.”
Chi sono i suoi idoli televisivi?
“Ce ne sono tanti, ne cito due: Raimondo Vianello e Cristina D’avena. Il primo perché faceva ridere senza essere volgare, era un creativo, un attore e un conduttore bravissimo. Spesso, lo incontravo a Milano2 e mi faceva tanti complimenti per l’estrosità. Con la seconda, ci sono letteralmente cresciuto. Quando i miei giovanissimi genitori e nonni lavoravano, mi piazzavano davanti alla tv mattina e sera; inevitabilmente, cartoni, sigle e telefilm erano i miei migliori amici. Tutti e due sono rimasti fedelissimi al loro pubblico e hanno fatto, e la D’avena sta facendo ancora, una tv per famiglie che è garbata, stravista e non passa mai di moda perché pensata intelligentemente. Sarei stupido a non dire che Gerry Scotti, Carlo Conti, Amadeus e Paolo Bonolis hanno un pezzo del mio cuore.”
Se non avesse fatto tv?
“Avrei fatto tv in altri modi, ne sono certo. Magari in una corporate, cosa che non escludo in futuro. Professionalmente, stimo e apprezzo Marina Berlusconi.”
E la politica?
“Mai cambiato casacca. Sin da adolescente, sempre stato un moderato con le idee ben chiare. Sono cresciuto con Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni premier non mi dispiacerebbe affatto.”
Ecco…giacchè ‘va in onda’(non da Telese e…)faccia almeno Lei l’appello affinche qualcuno intervenga a salvare il ‘CAPRONE’ che il maltempo di martedì ha fatto precipitare sugli scogli di Punta Mesco nel Parco naturale delle 5 Terre procurandogli la frattura delle 4 gambette e l’impossibilità dunque di risalire la montagna,come da cronaca di tanti giornali.Il suo ‘preferito’ in questo momento s’è messo in testa di ‘piantare’,non casini,o sì a seconda delle proprie ‘interpretazioni’,alberi e non ha tempo,neanche d’allertare a Brambilla,addetta al reparto elettorale degli ‘animali’.Malgrado allertata anche la Prot.Civile,non essendoci più a dirigerla il Bertolaso che si sarebbe ‘calato'(?) lui stesso a riportarlo sù,nessuno provvede a salvarlo ormai da 4 giorni.Che non sia x dare attuazione al Teorema del Governatore di quella Regione Liguria dove sta accadendo tutto ciò,il Toti,che magari fatte misurare le corna col metro laser,e stabilita l’anzianità del soggetto come rientrante nel teorema ‘non necessario al processo produttivo di sto paese’,di farlo ‘cuocere al sole’,senza cibo e per l’acqua che preghi per una salutare ‘mareggiata’?Povero ‘caprone’ che schifo di ‘politica’ e PA.