Nell’ex discarica di Malagrotta a Roma ieri un vasto incendio ha interessato anche una vasca di stoccaggio combustile solido, uno degli impianti dove vengano trattati i rifiuti della Capitale. Secondo i vigili del fuoco, presenti con otto squadre per domare le fiamme, l’incendio si è esteso anche ad almeno un paio di capannoni dove sono stoccati carta e plastica e un impianto di compostaggio. Una densa colonna di fumo si è alzata verso il cielo, visibile da chilometri di distanza e nell’area circostante all’impianto si è diffuso un forte odore di bruciato. Le cause dell’incendio, che ha interessato anche il gassificatore da anni inattivo, sono ancora da accertare: una volta domate le fiamme i rilievi dei vigili contribuiranno a chiarire l’origine ed escludere un eventuale dolo. Da chiarire anche eventuali ricadute sul ciclo dei rifiuti della capitale già messo a dura prova da una cronica carenza di impianti.
“La prevenzione ed una corretta pianificazione territoriale per la mitigazione del rischio accompagnato da un piano strutturale sono le uniche azioni per evitare disastri come quello avvenuto ieri sera a Roma nella discarica di Malagrotta – è quanto dichiara il Presidente del Sindacato Anppe Vigili del Fuoco Fernando Cordella.
“Nonostante l’impegno massiccio e tempestivo dei Vigili del Fuoco, intervenuti con mezzi speciali e con oltre 70 uomini, la nube di fumo ha riversato nell’aria quantità importanti di materiale tossico, purtroppo si fa sempre poco per evitare simili tragedie” così Cordella.
“ Seve un piano strutturale sull’area di Malagrotta, definita già da diversi anni area con una forte criticità ambientale con la presenza anche di industrie a rischio di incidente rilevante”.
“Bisogna intervenire in un ottica di prevenzione, la salute e sicurezza dei cittadini ed in particolare di chi poi è costretto ad intervenire per mettere in sicurezza, come i vigili del fuoco, va tutelata ecco perché l’attenzione da parte degli amministratori deve essere alta per questa tipologia di aree. Serve una attenta pianificazione territoriale e urbanistica – conclude Cordella – anche con strumenti immediati sul piano regolatore generale, come gli elaborati rischio incidenti rilevanti per gli impianti rifiuti, che intervengano sia in fase di prevenzione che in termini di mitigazione dei rischi.”