Gestire l’emergenza nei beni culturali: il convegno dei Vigili del Fuoco

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A duecento anni dall’incendio che il 15 luglio 1823 devastò la Basilica di San Paolo fuori le mura a Roma, il Dipartimento dei Vigili del Fuoco, del Soccorso pubblico e della Difesa civile domani ricorda il gravissimo evento con un convegno che, partendo dagli aspetti di prevenzione incendi e di organizzazione dei soccorsi che lo connotarono, apra una riflessione sul rapporto tra sicurezza e pianificazione urbana nella storia.

La sequenza degli interventi prevede, dopo i saluti istituzionali, l’approfondimento sui problemi antichi e nuovi del rapporto tra sicurezza tecnica e città contemporanee da parte del Prof. Piero Cimbolli Spagnesi della Sapienza – Università di Roma.

Una riflessione sulla dinamica dell’incendio di San Paolo, svolta a due secoli di distanza secondo i criteri attuali dell’investigazione scientifica, sarà presentata dall’Ing. Stefano Marsella, Dirigente generale del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, mentre la descrizione dell’organizzazione dei soccorsi e di come l’incendio portò ad adeguare la capacità operativa del servizio dei Corpo dei Pompieri di Roma sarà svolta dal Sig. Claudio Garibaldi, Presidente dell’Associazione Morale di Mutuo Soccorso tra Vigili ed Ex Vigili del fuoco.

A seguire, il Prof. Fabrizio Di Marco della Sapienza – Università di Roma aprirà la riflessione sul tema, spesso trascurato, dell’impatto della sicurezza tecnica sulla pianificazione urbana con una relazione su “Chicago 1871. La ricostruzione dopo il grande incendio come paradigma di una cultura della sicurezza tecnica”.

L’approfondimento “Prevenzione incendi e materiali da costruzione. Alle origini dell’impiego del calcestruzzo armato in Italia nel XX secolo” a cura del Prof. Ferdinando Zanzottera del Politecnico di Milano, riguarderà l’uso nella storia di materiali costruttivi non combustibili (in particolare del calcestruzzo armato) come mezzo di protezione dagli incendi.

Il tema della guerra, che riguarda anche la questione del soccorso e della pianificazione urbana, sarà trattato negli interventi della Prof.ssa Maria Grazia Turco della Sapienza – Università di Roma con la relazione “Dopo la Prima guerra mondiale. Le borgate satelliti tra pianificazione urbana e protezione antiaerea” e dalla Prof.ssa Carmen Vincenza Manfredi della Sapienza – Università di Roma con la relazione “Al contrario. Pianificazione ed effetti dei bombardamenti strategici della Germania e del Giappone nella Seconda guerra mondiale”, che approfondirà il processo inverso della pianificazione delle azioni belliche in relazione alla struttura urbana.

La ricostruzione ipotetica dell’incendio della Basilica narra che nel 1823 era in corso una serie di lavori per risolvere il problema delle infiltrazioni d’acqua durante le piogge e iniziò perciò la riparazione del tetto e delle grondaie.  La sera del 15 Luglio avvenne un fatto molto grave: uno stagnaio che stava compiendo questo intervento dimenticò acceso il fuoco che aveva usato per farsi luce. Rimasto incustodito, il fuoco si sviluppò in un incendio che in breve tempo divampò in tutta la Basilica. L’area di San Paolo, nell’attuale Quartiere Ostiense, all’epoca era una zona di campagna e ad accorgersi di quanto stava avvenendo fu il buttero, Giuseppe Perna, che lanciò subito l’allarme. I monaci, infatti, durante l’estate lasciavano la Basilica di San Paolo per sfuggire al clima afoso, e si trasferivano presso il Palazzo di San Callisto in Trastevere.

I mezzi di soccorso dell’epoca erano ovviamente meno rapidi di quelli attuali, e la posizione suburbana della Basilica non aiutò: ci vollero due ore perché i Vigili del Fuoco, partiti dalla Caserma di Sant’Ignazio sotto il comando del Marchese Origo, potessero raggiungere San Paolo. Se teniamo conto dei mezzi dell’epoca e della posizione della Basilica, l’intervento fu più rapido possibile, ma purtroppo quando i pompieri arrivarono in loco, l’incendio era ormai difficile da arrestare. Le fiamme durarono in tutto cinque ore e gran parte della Basilica andò distrutta.

L’importanza del convegno di domani, con le relative illustrazioni di relatori  è di fondamentale importanza sia per aspetti di prevenzione e sia per la gestione dell’emergenza in campo di beni culturali. Le ricostruzioni storiche in campo della sicurezza tecnica,  servono per comprendere  le reali cause dell’incendio e le difficoltà nell’intervento, per questo è importante investire in risorse sia umane che economiche affinché la storia dei nostri beni culturali, patrimonio insostituibile, siano conosciuta in tutte le sue parti anche in campo della sicurezza.

Il link del convegno

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