A Bassano del Grappa coi “Mercoledì Storia” vi raccontiamo un’altra Storia

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A febbraio è iniziato un ciclo di conferenze culturali denominato Mercoledì Storia presso la sala comunale Tolio di Bassano del Grappa in Via Jacopo da Ponte, dalle ore 21. L’iniziativa vede la partecipazione di nomi illustri del territorio legati al giornalismo, all’associazionismo e al mondo accademico.

Si è iniziato il giorno 12 febbraio, due giorni dopo il Giorno del Ricordo, dove i relatori sono stati il direttore di Bassanonet Alessandro Tich, figlio di esuli da Fiume, e Annamaria Fagarazzi, quest’ultima già presidente dell’Associazione Nazionale Esuli della Venezia Giulia e Dalmazia.
Entrambi di origine giuliano-dalmata, i due ospiti ci hanno illustrato le loro esperienze dirette e indirette che hanno riguardato gli anni della Seconda Guerra Mondiale e quelli immediatamente successivi, circa la tragedia dell’esodo e delle foibe.

Una storia che negli ultimi anni sta emergendo sempre più, nonostante il silenzio dei decenni precedenti, un silenzio voluto appositamente dalle istituzioni e dal cosiddetto establishment di sinistra. Lo scopo della serata è stato quello di aver fatto parlare i relatori di questa triste pagina di storia, lontana da qualsiasi tipo di strumentalizzazione politica e ideologica.

Il 4 marzo vedrà l’intervento del prof. Mario Guderzo, ex direttore dei musei canoviani di Possagno. Si sente tanto parlare di Antonio Canova in vista del bicentenario della morte, ma pochi sanno effettivamente chi era. Il prof. Guderzo ci farà così conoscere il pensiero del maggior esponente del neoclassicismo applicato nell’arte, tra tradizione e innovazione.

Il 18 marzo vi sarà l’accoppiata del dott. Aldo Rozzi Marin e di don Mauro Tranquillo: il primo ci presenterà il suo libro dedicato a San Marco Evangelista. Il secondo ci parlerà di un argomento che “evade” il nostro territorio, dandoci un’ampia panoramica sulla storia dell’inquisizione europea tra storia e leggenda. Dato che per molte persone l’avanzata della destra pare significhi il ripristino di “secoli bui” con i suoi roghi e la stessa inquisizione (sic), cercheremo di far luce su questo argomento tornato in auge.

L’8 aprile sarà la volta di Sergio Zamperetti, docente dell’università di Venezia che ci parlerà del territorio vicentino sotto il governo della Serenissima. Nella stessa serata sarà presente anche Davide Lovat, che presenterà il suo libro sulla spiritualità dei veneti.Un tema molto identitario volto a riscoprire le nostre radici storiche, religiose e antropologiche.

Chiuderanno il 22 aprile Giorgio Ravegnani e Massimo Viglione, rispettivamente docente all’università di Cà Foscari e de La Sapienza. Entrambi ci parleranno della civiltà medievale, sia veneta che europea, smontando i soliti stereotipi che sentiamo tutti i giorni su tale periodo che fu di splendore e progresso.

Una mano all’amministrazione comunale per attuare quel cambiamento culturale che tanto si è professato in campagna elettorale degno da centro destra

Gli scopi dell’iniziativa sono molteplici: in primo luogo si vuole dare una mano all’amministrazione comunale a trazione leghista per attuare, seppur in minima parte, quel cambiamento culturale che tanto si è professato in campagna elettorale degno da centro destra. In secondo luogo si vuole creare un dibattito costruttivo, proficuo e illuminante con gli organizzatori del “Venerdì Storia” appoggiato di recente dal Sindaco Pavan. Terzo motivo, si vuole far capire al pubblico che si può parlare anche di altre tematiche legate alla cultura e alla storia locale.

Le serate sono state volute e organizzate dall’associazione CulturaIdentità, che di recente mi ha nominato responsabile per la provincia di Vicenza grazie a Edoardo Sylos Labini e Christian Sartorato, e dall’associazione locale Destra Brenta guidata ora da Alessandro Galvanetti, che si è impegnata a sostenere e aiutare la compagine di centro destra nelle scorse amministrative. L’invito è rivolto dunque alle istituzioni locali e a tutti i cittadini che hanno voglia di imparare e conoscere un certo tipo di storia e cultura, nell’intento di rompere quel diktat del monopolio culturale che pare essere prerogativa solo di certa parte politica.