Roma in Piazza di Spagna si accende di riflettori, ma non è soltanto uno spettacolo di luci, è la celebrazione del giornalismo che parla al cuore e alla testa. Il Premio Biagio Agnes – Premio Internazionale di Giornalismo, Informazione e Comunicazione torna – per la prima volta – nel cuore di Roma fra talento, rigore e tanta passione.
Nella serata del 20 giugno, trasmessa su Rai 1 (martedì 1 luglio, seconda serata), il timbro lo ha dato Mara Venier, giunta all’ottava conduzione, con Alberto Matano: per lei la serata “è come una medaglietta, ma a muovermi c’è il cuore, per l’affetto che mi unisce alla famiglia Agnes e a Biagio che mi ha voluto molto bene” .
Sul palco insieme alla Venier l’Ad Rai Giampaolo Rossi: “Il Premio Agnes ricorda il grande direttore generale della Rai e ci aiuta a rivivere la storia del servizio pubblico… che è il vero soggetto che regge l’industria nazionale”. Parole che hanno richiamato un passaggio storico della Rai con uno sguardo al futuro.
Questi i premiati:
Carlo Conti, premiato nella categoria Televisione (premio consegnato dal Presidente della giuria Gianni Letta)
Fiorenza Sarzanini (Carta Stampata, consegnato dal vice premier e Ministro degli Esteri Antonio Tajani) e Aldo Cazzullo (Divulgazione Culturale, consegnato da Giampaolo Rossi)
Francesca Fagnani, con Belve su Rai2, eletta Trasmissione dell’Anno
Il Conte di Montecristo, (Premio Fiction), trionfo di ascolti Rai1, con interpreti come Lino Guanciale e regia di Bille August;
Premio Speciale, consegnato da Paolo Liguori direttore editoriale TgCom24, ad Alberto Puoti,”il cronista con l’orecchio bionico” (raiplay.it), il primo inviato televisivo in Italia che sente i suoni grazie a un orecchio bionico che converte le onde sonore in impulsi elettrici e firma politica di RaiNews24, per la sua capacità di coniugare rigore giornalistico e innovazione digitale, attraverso format che esplorano il data journalism e le nuove rotte dell’informazione online.
Ecco il senso: non si è trattato solo di una passerella di premi e il segnale è chiaro – e l’ha colto perfettamente l’Ad Rossi –, “la Rai è il vero soggetto che regge l’industria nazionale”. E il Premio Agnes cammina su quella strada, con un’idea di giornalismo libero e appassionato, che nasce dalle piazze, dallo studio, dal lavoro e dalle persone.
