Viola Valentino: “Comprami,sono una bomba!”

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Viola Valentino nel 1981

Un anno pieno di impegni per Viola Valentino: matrimonio/bis, musica e serie tv

Virginia Maria Minetti, in arte Viola Valentino, è instancabile. Quest’anno, la cantante di “Comprami” e “Sei una bomba”, si è sposata per la seconda volta con Francesco Mango, ha pubblicato un nuovo singolo che è un vero e proprio inno alla danza e ovviamente è già partita per il tour estivo che la vedrà protagonista nelle piazze d’Italia. Un’altra bella notizia è la serie tv “Comprami” che vedrà presto la luce e che racconterà i successi di Viola Valentino dai mitici anni ’80 fino ai giorni nostri. Ex modella, ce la ricordiamo anche nel film “Delitto sull’autostrada” insieme a Tomas Milian e nell’edizione di “Music Farm” del 2006. Il nostro incontro avviene nella Città dei Fiori, che mi suggerisce la prima domanda.

Tu hai partecipato a due edizioni del Festival di Sanremo, forse un po’ diverse  rispetto a quelle degli ultimi anni. Nell’82 con “Romantici” e l’anno dopo con “Arriva arriva” ed era l’epoca di Gianni Ravera. Che ricordi hai? 

Sì, sì, sì Ravera. Emozioni, tante emozioni, Sanremo procura quello. È una cosa bella, tutto sommato è bello essere molto emozionati quando si sale sul palco. Nel mio caso ero proprio emozionata perché ero alle prime armi, di conseguenza… Diciamo che è stata un’esperienza dura ma molto affascinante e molto costruttiva.

Però i tuoi veri inizi sono legati a Gino Paoli e al 45 giri “Dixie”. Com’è avvenuto l’incontro?

Ero proprio una ragazzina, incidevo per la Durium e Gino era il mio produttore. Gino ha sempre creduto in me, mi aveva detto “Fidati che tu spacchi” e aveva ragione. Io in quei periodi ero troppo piccola per capire esattamente come funzionassero le cose. Gli voglio tanto bene e mi ha portato tanta fortuna.

Tu hai incontrato tanti cantautori con i quali hai collaborato. Ad esempio con Bruno Lauzi incidesti “Barbiturici nel thè”, un pezzo molto particolare. Come nacque l’incontro con Bruno?

I miei incontri sono sempre stati estremamente casuali, quindi anche con Bruno è stato un incontro casuale. Poi dopo nascono delle cose, c’è una alchimia strana che si interpone nel rapporto che sto vivendo, nel rapporto lavorativo. Si dice che niente succede per caso, ma invece il caso c’è sempre.

Nel 2014 Alberto Camerini ha scritto per te “La Surprise dell’Amour”. Come è nato questo pezzo?

Anche con Alberto stesso discorso. Sono sinergie particolari che magari non emergono sempre. “La Surprise dell’Amour” è un pezzo che a me piace tantissimo e non è nel repertorio che canto in concerto, però chissà, magari quest’anno ce la infilo, perché comunque ho dei bellissimi ricordi e ho un bellissimo rapporto con quel brano.

Nel tuo album “I Tacchi di Giada”, ci sono delle canzoni che si distaccano da quel synth pop degli anni ottanta che caratterizza parte della tua produzione. Come mai non le proponi spesso dal vivo?

Forse perché il pubblico, e lì torniamo al discorso di prima, si aspetta sempre Viola Valentino e quindi “Comprami”, “Sola” eccetera ma comunque “I Tacchi di Giada” ogni tanto la canto, perché comunque è bella. Diciamo che quando canto io in genere il pubblico è abituato a zompare e “I Tacchi di Giada” certo non li fa zompare, nel senso non è movimentata, capito? Però secondo me bisogna farsi conoscere in tutte le latitudini, quindi perché no? Ogni tanto ce la butto dentro.

Il pubblico ti chiede sempre le hit da classifica?

Sono le canzoni che il pubblico ricorda, sono alchimie, sono magie, non si riesce a capire perché molte canzoni diventano iperconosciute e altre magari che secondo me potrebbero valere anche di più, no. Però diciamo che gli estimatori di Viola, quelli che mi seguono, quelli che sanno tutto dall’inizio alla fine, sono parecchi. Ogni tanto io inserisco un brano che magari tanta gente non conosce, però man mano che fai concerti durante il tour estivo, piano piano la gente impara, impara, impara e comincia ad apprezzare magari anche un brano che non conosceva.

“Comprami” è indubbiamente una canzone immortale ma negli ultimi anni hai realizzato diversi nuovi singoli come “Chanson pour danser” o “Maladonna”. Qual’è il tuo progetto per quest’anno?

Stiamo lavorando sull’album e bisogna comunque rinnovarsi perché le sonorità, il gusto musicale, le cose cambiano e noi ci evolviamo, perlomeno io e il mio staff cerchiamo di andare verso la tendenza che piace adesso, pur rimanendo nei canoni della musica, diciamo tra virgolette, classica. Perché comunque “Maladonna” è una canzone che può essere cantata oggi, ma potrebbe essere cantata anche tra dieci anni. Però le sonorità sono importanti, diciamo, ci sono un sacco di piccoli meandri che bisogna conoscere per capire.

Tu sei molto attenta anche alle nuove tendenze, hai fatto alcuni singoli con realtà emergenti della nostra musica come Iravox e Serena Debari. Ti piacciono i featuring e le contaminazioni?

Molto. Con Serena abbiamo voluto rifare “Comprami” insieme, tra le altre cose prodotta dal mio produttore, di conseguenza oltre ad essere una brava cantante è anche una, diciamo, della famiglia. E con Iravox invece siamo sorelle. Io adoro Iravox, adoro come canta, adoro come scrive e secondo me avrebbe bisogno di avere di più, da tutto e da tutti.

Soprattutto il brano “Inverno”, ho visto il video girato in mezzo ai ghiacciai. Davvero bello.

Nel video non siamo né io né lei, la protagonista è una modella che ha fatto tutto di schiena, però è bello il video, è bella la canzone, insomma Iravox ha un bel talento. Tenetela d’occhio.

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