In un Canavese ricco di storia ma, a volte, culturalmente un po’ sonnacchioso, CulturaIdentità, già presente da più di un anno con numerose iniziative, oggi trova residenza in una sede eccellente, una prestigiosa villa di fine anni ’30 nella città di Cuorgné. La felice congiuntura nasce dall’accordo tra il nostro responsabile locale Dario Noascone e l’amico Enzo Coello, che con vero spirito mecenatesco ha messo a disposizione di CI la storica villa di suo padre. I locali, che comprendono una suggestiva sala riunioni e un salottino originale degli anni 30, e lo splendido giardino con fontana annesso ospiteranno in ogni stagione eventi, mostre e presentazioni di libri, e tutte le iniziative volte a promuovere storia e cultura del territorio canavesano. Non è mancata una prima serata di inaugurazione, sabato 2 ottobre, durante la quale il Circolo Artisti “Carlin Bergoglio” ha donato un momento di bellezza con quadri degli artisti associati (Franco Grisolano – vicepresidente del Circolo, Rosalia Zutta, Bianca Sandri e Rita Preci) mentre Martina ed Enrica Merlo hanno allietato la serata al suono dell’arpa celtica e della cetra. Presente anche l’Assessore alla Cultura della Città di Ivrea, Costanza Casali, la quale ha evidenziato l’importanza di una realtà culturale come CulturaIdentità in un territorio, quello canavesano, che necessita costantemente di stimoli, ed ha auspicato un futuro di collaborazione con la Città di Ivrea, invitata per l’occasione a aderire al circuito delle Città identitarie in virtù dell’eredità olivettiana che la connota. Ha concluso con un intervento legato al concetto di identità Giacomo Bottino, uno dei più autorevoli operatori culturali del Canavese.
“Avere una sede così prestigiosa è un orgoglio per la nostra sezione locale – spiega il responsabile Dario Noascone – e un onore per la città di Cuorgné in cui risiedo. Ma la dimensione, al di là della sede, deve rimanere territoriale: tutto il Canavese è il nostro campo da gioco. La nostra nuova “casa” apre le sue porte a tutte le realtà canavesane che vorranno portare avanti con noi un concetto di cultura fieramente identitaria, fatta di conoscenza e amore per il territorio e le proprie radici. A partire da novembre, prevediamo almeno due appuntamenti mensili: uno di approfondimento storico e uno dedicato alla conoscenza delle produzioni enogastronomiche locali. La nostra gratitudine va a Enzo Coello, che ha permesso tutto questo, e vogliamo dedicare tutto il nostro impegno alla memoria di chi fece costruire questa casa, suo padre, Cav. Florio Coello, persona amata e stimata la cui dipartita, a causa di un’incomprensibile rappresaglia partigiana, nell’immediato dopoguerra suscitò sdegno e scalpore”.