Gli incendi che assediano Los Angeles sono favoriti da condizioni climatiche e meteorologiche che causano il “fire weather”, una terminologia utilizzata per indicare quando alte temperature, venti forti e bassa umidità si combinano favorendo il rischio d’incendi, un fenomeno che è in forte aumento. Gli incendi si sono diffusi rapidamente nell’area meridionale della California.
Più di 1.500 strutture carbonizzate, almeno 10 morti e oltre 130.000 persone raggiunte da ordini di evacuazione obbligatoria, dalla costa del Pacifico fino all’entroterra: sono i numeri impressionanti e in continua trasformazione degli almeno quattro incendi che stanno simultaneamente devastando la California meridionale, interessano le città di Los Angeles e Santa Monica. Si parla di oltre 10mila edifici distrutti dalle fiamme o a rischio, e 350mila utenze senza corrente elettrica.
Oltre a diversi, non confermati, roghi minori, la versione ufficiale dei vigili del fuoco americani, è quella di essere alle prese con quattro incendi. Il Palisades Fire è stato il primo a scatenarsi, bruciando, finora, una cinquantina di km quadrati a ovest del centro di Los Angeles. I violenti venti di Santa Ana hanno però rapidamente spinto le fiamme nella zona di Pacific Palisades, distruggendo case e costringendo migliaia di persone a lasciare le proprie abitazioni. Intanto a est, l’Eaton Fire ha devastato l’area di Pasadena, avanzando di oltre 40 km quadrati in una sola notte, mentre a nord della contea sono divampati altri due incendi. L’Hurst Fire ha colpito la San Fernando Valley, mentre il Sunset Fire, sviluppato vicino a Mulholland Drive, a pochi chilometri dalla famosa scritta “Hollywood”, sta bruciando ettari di vegetazione e ville di lusso sulle Hollywood Hills.
Il capo dei vigili del fuoco della Contea di Los Angeles, Anthony Marrone, ha dichiarato che «non ci sono abbastanza pompieri nella contea di LA per affrontare quattro incendi separati di questa grandezza», aggiungendo che la contea era preparata per «uno o due incendi boschivi, ma non quattro, specialmente visti questi venti sostenuti e le basse umidità». I pompieri stanno trovando difficoltà nel reperire acqua per gli idranti, e a causa delle basse pressioni nelle tubature idriche, in molte delle zone interessate l’acqua di casa è diventata poco sicura da bere. Nelle aree interessate dagli incendi i venti hanno raggiunto i 129 km orari, contribuendo alla rapidissima avanzata delle fiamme. Le condizioni sopra citate sono rese sempre più probabili dai cambiamenti climatici. Così come lo sono le temperature superficiali eccezionalmente elevate rilevate nell’Oceano Pacifico, che hanno contribuito alla siccità degli ultimi mesi creando un fronte di alta pressione che ha impedito all’aria umida di raggiungere il sud della California. Ancora una volta, insomma, scienziate e scienziati sottolineano come i cambiamenti climatici abbiano un ruolo cruciale nell’aumento della frequenza e della gravità degli incendi.
Il fuoco infatti non sta solo distruggendo abitazioni e infrastrutture, ma anche causando tragedie. Tra le vittime degli incendi di Los Angeles ci sono molte famiglie che hanno perso tutto. Si parla molto delle celebrità come Paris Hilton, Billy Crystal, Anthony Hopkins o Adam Brody, le cui ville sono state ridotte in cenere. Ma sono centinaia di migliaia le persone rimaste senza energia elettrica, e in molte aree senza acqua potabile. A causa della situazione e della bassa pressione nelle tubature non è infatti sempre garantita la sicurezza dell’acqua che vi scorre. Oltre al fatto che la scarsità d’acqua rende difficili anche le operazioni di spegnimento.
Dal punto di vista ambientale, poi, la devastazione è immensa. Ettari di foreste e habitat naturali sono stati distrutti, rilasciando enormi quantità di anidride carbonica nell’atmosfera e contribuendo ulteriormente al riscaldamento globale.
Siamo vicini in questo momento sia alla popolazione americana, ed in particolare ai vigili del fuoco, che in queste ore stanno energicamente cercando di arginare i danni che l’incendio sta provocando per salvare sia persone, animali ed anche le ville di particolare pregio che urbanizzano la zona interessata dagli incendi.