Italia crocevia del Mediterraneo : uno sguardo all’arte e alla numismatica in Calabria

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Le coste dell’Italia meridionale e della Sicilia furono interessate sin dall’antichità, dalla colonizzazione ad opera dei Greci spinti alla ricerca di terre più fertili. Per favorire le attività commerciali e i percorsi marittimi verso la seconda metà del VI secolo a.C. vi fu la comparsa delle prime monete in Grecia così come in Italia meridionale. Le colonie achee lungo la costa ionica delle tre polis di Sibari, Metaponto e Crotone, iniziarono a coniare larghi e sottili stateri d’argento del peso di circa 8 grammi, con una tecnica alquanto insolita ovvero quella “incusa”, ad opera di maestri dell’epoca, caratterizzata dal fronte della moneta in rilievo e dal verso incavato al punto da renderle delle vere e proprie opere d’arte in miniatura, così come si può ammirare nell’immagine. Analizzando Sibari ritroviamo il simbolo della città “il toro retrospiciente” personificazione di uno dei due fiumi presenti il Crati e il Coscile che sono presenti nella fertile piana di Sibari e che fu coniato dal 550 al 500 a.C.

Nel corso dei Secoli la figura del Toro è ricorrente nella città di Sibari e infatti una importante scoperta, durante gli scavi archeologici del 2003-2005, ci ha restituito una importantissima statuetta in bronzo del IV secolo a.C. : il Toro Cozzante. Attualmente situata presso il Museo Archeologico della Sibaritide nel comune di Cassano Ionio provincia di Cosenza, questo Toro con il capo reclino verso il basso, o comunemente detto “Torello”, fu il simbolo della città di Sybaris in Calabria ed è stato rinvenuto in un grande edificio pubblico del I secolo a.C. della colonia romana di Copia.

Il Toro, per queste terre calabre è rappresentazione simbolica di continuità spirituale e culturale delle antiche colonie greche di Sybaris e Thourioi. La statuetta presenta evidenti segni di restauro di epoca romana che ne fanno un segno di raffinatezza della bronzistica magno-greca ed il fatto che sia stata rinvenuta appunto in un edificio pubblico romano, lascia pensare che ci fu una continuità urbanistica, storica e amministrativa con la città Latina.