La madre Patria di Giorgia e i nostri soldati in Iraq

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«La patria è una madre». Può sembrare un ossimoro, invece è un’immagine tanto evocativa quanto potente, quella consegnata da Giorgia Meloni ai militari italiani di stanza in Iraq. Ha indosso una giacca mimetica con su scritto il proprio nome, la premier andata a porgere omaggio a un contingente fortemente impegnato nella stabilizzazione dell’area. Una veste che rende ancora più solenne il messaggio pronunciato dinanzi a uomini e donne che non potranno rientrare in patria durante le festività natalizie perché il dovere li ha chiamati a ben altro impegno. «Questo è un momento nel quale normalmente si torna a casa – ha detto il capo del governo – voi non tornerete a casa ma casa vostra non è lontana. Casa vostra vi vede, vi guarda, è fiera dei vostri sacrifici e vuole ringraziare per quei sacrifici. E se è vero che il Natale si passa in famiglia e che la patria è una madre, allora una madre non può mancare in momenti come questi».

Il discorso è durato appena pochi minuti, tanti ne sono bastati per pronunziare una lezione patriottica che, nella dizione inedita di una premier donna e per di più di destra, ha fatto registrare vette che possono fare tranquillamente il paio con una narrazione alla Giovannino Guareschi. «Non sono venuta qui per fare dei comizi – ha chiarito subito Meloni – ma per dirvi che l’Italia è fiera del lavoro che fate e la credibilità, la fierezza, l’affidabilità che l’Italia può vantare nel mondo, che la rendono rispettata e rispettabile, più ricca, camminano sulla vostre gambe, sul vostro esempio e sui vostri sacrifici».

Ben oltre la retorica di circostanza, la premier ha declinato idee semplici agganciate però a una cultura dalle radici profonde. Giorgia Meloni ha concluso, infatti, citando il filosofo-contadino Gustave Thibon, l’autore di Ritorno al reale: «L’uomo non è libero nella misura in cui non dipende da niente e da nessuno ma è libero nell’esatta misura in cui dipende da ciò che ama ed è schiavo nell’esatta misura in cui dipende da ciò che non può amare».

Emozionata lo era davvero, Giorgia Meloni. Lo si è capito quando ha dovuto asciugare le lacrime dopo aver ricevuto in dono un Tricolore con le firme e una foto-mosaico che la rappresenta ma formato dai volti di tutti i militari di stanza in Iraq.

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