La Sardegna sta fronteggiando bene l’emergenza coronavirus

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La Sardegna sta fronteggiando bene l'emergenza coronavirus
Foto di Tristan MIMET da Pixabay

Cagliari, in questo periodo di marzo, sta vivendo in un clima surreale: col nuovo provvedimento del governo centrale, che dichiara tutta l’Italia zona rossa e permette spostamenti solo per serie motivazioni, anche il capoluogo isolano, con i comuni che fanno da cintura metropolitana, hanno subito gli effetti dell’onda d’urto da coronavirus che si è propagata una settimana dopo rispetto alle regioni continentali.

I cagliaritani, attenendosi alle indicazioni del Sistema Sanitario Nazionale ed alle direttive governative, si sono rinchiusi in casa (un motivo in più per godersi la famiglia, direbbe qualcuno), dopo aver preso d’assalto i supermercati, con file anche di due ore fuori dalle più grandi catene di distribuzione alimentari, in contemporanea con le farmacie, nelle quali le mascherine (vuoi con o senza filtro) sono andate a ruba.

La paura di essere infettati da questo misterioso agente patogeno, che molto sa di “esotico” e verso il quale i Sardi hanno dimostrato rispetto, è tanta, però diciamoci la verità, per come la situazione si è evoluta, Cagliari e la Sardegna (in primis la sua sanità), hanno retto bene all’impatto, con gli ospedali dell’area cittadina e della zona del Campidano (oltre che di Nuoro e della Gallura) che stanno funzionando perfettamente e, sopratutto, con tutti i reparti aperti, come confermano anche le parole dell’assessore Mario Nieddu, che definisce “tranquilla” la routine quotidiana (anche se per alcuni isolani gli appelli alla calma son stati vani).

E se anche l’esecutivo romano ha detto no alla richiesta del Presidente regionale Christian Solinas di interrompere tutte le rotte da e per la Sardegna, al momento sia in città che sull’isola non esistono focolai autoctoni di coronavirus, come si evince dalle dichiarazioni sempre dell’assessore alla sanità Nieddu rilasciate all’Ansa: “”Siamo stati in grado di ricostruire in tutti e 19 i casi di positività la catena di contagio e siamo ad oggi sicuri della derivazione dalle zone del Nord Italia”. Ed ancora: “Il governo non ha accettato e ci ha fatto notare che la richiesta di bloccare il traffico aereo e marittimo per l’Isola per 20 giorni è una misura eccessiva, che la Sardegna non è ancora una zona arancione. E io ho fatto presente che non vorremmo diventarlo”. Comunque sia, il Ministro Boccia valuterà il da farsi.
Intanto prosegue il piano regionale di assunzioni straordinarie per il comparto sanitario: la Giunta lo ha varato proprio per fronteggiare l’emergenza coronavirus. In particolare, il personale medico sarà assunto a contratto anche attingendo dalle graduatorie di precedenti concorsi, per le figure che si renderanno necessarie a seconda dei bisogni. A questo, però, deve essere affiancato il rispetto diligente delle regole per evitare contagi, come sottolinea il Presidente Solinas, il quale ha invitato la popolazione alla “rigidissima osservanza delle norme di comportamento utili a prevenire la diffusione del virus”.