Sono passati 16 anni da quel maledetto 6 aprile 2009, quando la città dell’Aquila e altri comuni vicini furono colpiti da quel terribile terremoto che provocò 309 vittime tra cui molti studenti e con il patrimonio storico-architettonico abruzzese gravemente danneggiato.
Tragedie come quelle dell’Aquila devono far pensare che l’unico strumento possibile è quello di puntare sulla prevenzione, per evitare perdita di vite umane e per tutelare il patrimonio edilizio, culturale, storico del nostro splendido Paese.
Ricordiamo che il terremoto non si può evitare, ma la tragedia sì. Proprio in questi giorni, con la chiusura nella giornata di ieri, si sono celebrati gli Stati Generali della Protezione Civile , con la presenza finale dell’allora Capo Dipartimento della Protezione Civile Guido Bertolaso che ha ricordato quei momenti. “Tutte le famiglie dell’Aquila sono rimaste a casa loro. Erano 72mila gli abitanti allora, lo stesso numero di oggi. Non c’é stato nessuno che ha lasciato l’Aquila perché gli abbiamo dato immediatamente la possibilità anche agli studenti di continuare a studiare, era l’unico modo per tenerla viva. Puntammo subito alla ristrutturazione di tutte le scuole esistenti nella provincia, tutte ormai completamente inagibili. Abbiamo costruito scuole dove ancora oggi i ragazzi aquilani vanno. Il 16 settembre 2009 sono tornati a scuola 16mila ragazzi aquilani, lo stesso numero che era andato a scuola lo stesso periodo dell’anno precedente”. Il suo intervento è stato apprezzato dal ministro per la Protezione Civile Nello Musumeci che ha rimarcato il ruolo della prevenzione, riuscendo a mettere in questi tre giorni, a confronto tutte le componenti del sistema nazionale.
Ben vengano queste manifestazioni, la prevenzione sismica dovrebbe diventare, già da oggi, parte integrante della preparazione all’emergenza nel momento in cui la valutazione dei fattori di rischio trovassero una descrizione negli specifici territori. Poi questa condizione si dovrebbe trasformare in capacità d’intervento per ridurre le vulnerabilità. Una altro aspetto che si tralascia, ma bisogna considerarlo, è la pianificazione. In particolare la pianificazione a lungo termine, legando i concetti di prevenzione dei rischi e di sviluppo sostenibile in sicurezza con le peculiarità del territorio.