Nel nuovo numero di CulturaIdentità in edicola dedicato alla figura di Giuseppe Mazzini, Raffaella Salamina ha scritto un sorprendente articolo sulle donne che contribuirono alla storica impresa dell’Unità d’Italia
“Vogliano le donne felici e onorate dei tempi avvenire rivolgere tratto tratto il pensiero ai dolori e alle umiliazioni delle donne che le precedettero nella vita, e ricordare con qualche gratitudine i nomi di quelle che loro apersero e prepararono la via alla non mai prima goduta, forse appena sognata felicità!” così scriveva, sul finire della sua vita, l’indomita e appassionata principessa Cristina Trivulzio di Belgioioso.
Un messaggio rivolto alle giovani generazioni per non dimenticare il sacrificio di donne che tentarono di farsi spazio, lasciando un audace contributo in un mondo per troppo tempo declinato al maschile. Anita Garibaldi, Eleonora Fonseca Pimentel, Rose Montmasson, Luisa Battistotti Sassi, Colomba Antonietti, Cristina Trivulzio di Belgiojoso.
Le donne, anche quando hanno fatto la Storia, sono rimaste spesso sospese nell’oblio. A loro sono dedicate poche righe nei libri e la storiografia ufficiale le relega in ruoli ingiustamente marginali. Compagne, mogli, al fianco dei loro uomini non si sono mai tirate indietro, fino al sacrificio della vita stessa. Figure che hanno coraggiosamente provato a uscire da destini già scritti per tracciare nuovi sentieri. Anita, Eleonora, Cristina e con loro, tante altre donne meno celebri, hanno contribuito alla “Storica Impresa” dell’Unità d’Italia. Un capitolo ancora tutto da scrivere il Risorgimento Femminile. Un messaggio rivolto alle giovani generazioni per non dimenticare il sacrificio di donne che tentarono di farsi spazio, lasciando un audace contributo in un mondo per troppo tempo declinato al maschile. Anita Garibaldi, Eleonora Fonseca Pimentel, Rose Montmasson, Luisa Battistotti Sassi, Colomba Antonietti, Cristina Trivulzio di Belgiojoso […]