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Mentre il comitato di cittadini di via Lecco a Milano ha alla fine sporto denuncia contro il Comune per la situazione di degrado e caos intollerabile per risolvere la quale evidentemente a Palazzo Marino non è stato fatto abbastanza o forse niente (loro sì che possono dormire, diversamente dai condomini di via Lecco), ci aspettiamo che di fronte alle azioni vandaliche contro i monumenti della città qualcuno faccia lo stesso, dal momento che degrado e insicurezza da molto tempo ormai nella “Bella Milano” (per loro) vanno a braccetto. Tremate tremate, i barbari della “cancel culture” sono tornati, ci hanno lasciato lo zampino anzi la vernice spray: c’entra la statua di Montanelli nei Giardini di via Palestro, forse c’entrano la Festa della Donna e il passato biografico di Montanelli, magari c’entra anche qualcos’altro. L’ultima volta gli imbrattatori erano degli appartenenti al centro sociale LuMe, che avevano addirittura spiegato il gesto (“Imbrattare la statua di Montanelli è una provocazione politica”), stavolta la “firma” dello sfregio riporta un vago “Studenti Tsunami”: boh? Magari è solo una pirlata adolescenziale, magari ha un retroterra “politico”, ma sempre pirlata è. A farne le spese stavolta però non è la statua di Montanelli in sé, ma il recinto in muratura che la delimita, che dopo l’imbrattamento verrà ripristinato da un’azienda comunale (pagano i milanesi, of course). A questo punto, ri-sistemare un piano sicurezza deve essere un’azione decisa e “globale”, che vada dalla periferia (vedi Corvetto) al centro (non solo Corso Como, che da una certa ora in poi altro che modelle, rischi che ti taglino la gola per prenderti quattro soldi), comprese le aree verdi come il Parco Biblioteca degli Alberi e, a questo punto, pure Piazza Cavour e Giardini Montanelli. Manca poco che “Bella Milano” sembri Chicago coi balordi, quasi sempre giovanissimi, che sgomitano lungo la main street a danneggiare proprietà pubbliche e persone che vogliono dormire la notte o passeggiare al parco o dopo aver fatto bisboccia sui Navigli (ultimo caso sabato notte). Tutto questo è la città della giunta Sala e della maggioranza che lo sostiene. E allora, qualcuno lo dica: in una società ormai totalmente informatizzata cosa vuoi che siano due telecamere in più? Quindi: signor Sindaco, telecamere fisse nei parchi e pattuglie subito!