“Una bellissima attestazione d’amore per la nostra Nazione”, così il ministro del Turismo Daniela Santanchè descrive i risultati dello studio demoscopico sulla propensione alla “gita fuori porta” durante il ponte del 1° novembre. Secondo i dati del ministero non si riduce, nonostante si tratti di un giorno infrasettimanale, la voglia degli italiani di viaggiare, che scelgono mete domestiche.
Il contesto internazionale e il giorno di festa in mezzo alla settimana rendono complicato il raffronto con gli anni precedenti, ma rimane il fatto che la tendenza a viaggiare fuori stagione e a esplorare luoghi meno conosciuti stia diventando sempre più diffusa: la destagionalizzazione è già in atto.
Il ministero si sta adoperando per incanalare le forze e rendere l’offerta turistica italiana fruibile tutto l’anno e, come governo, vogliamo anche accendere i riflettori sui nostri borghi per incentivarne lo sviluppo, pure in ambito turistico. “I dati del nostro ufficio studi mostrano infatti che, oltre alle principali città d’arte, i caratteristici e affascinanti borghi di Rocca Pietore (85,3%), Menaggio (49,8%) e Molveno (45,3%), per citarne alcuni, registrano i tassi di saturazione più elevati”. Scrive in una nota il ministero. “Di questi temi – la destagionalizzazione, così come lo sviluppo del turismo lento, di quello all’aria aperta (su cui abbiamo recentemente investito 33 milioni dando risposte immediate alle richieste del comparto), dei borghi e di tutte le strategie che stiamo mettendo in atto – parleremo al ‘Forum internazionale del turismo’ che si terrà a Baveno il 24 e 25 novembre. Qui, per la prima volta, il turismo sarà affrontato come materia trasversale e ci confronteremo con operatori del settore e con i colleghi ministri, per delineare un insieme integrato di interventi volti a riportare l’Italia al primo posto del turismo mondiale”. Ha continuato il ministro del Turismo Daniela Santanchè in vista del ponte del 1° novembre.
CulturaIdentità ha sostenuto nel suo Manifesto delle Città Identitarie l’importanza di riscoprire l’Italia interna, caratterizzata dai piccoli borghi ricchi di storia, tradizioni e bellezze naturali. Questi luoghi rappresentano un’identità autentica del paese e devono essere tutelati e valorizzati come patrimonio culturale. Tuttavia, il problema dello spopolamento delle aree interne, la mancanza di servizi e la diminuzione della popolazione giovane pongono una sfida per il futuro di questi borghi. È necessario un cambiamento culturale ed economico che favorisca il reinsediamento produttivo e agricolo, oltre a investimenti infrastrutturali che connettano queste zone con le grandi vie di comunicazione. Grazie alla valorizzazione dell’Italia strapaesana, si può tornare a capire veramente l’importanza di respirare aria pulita, valorizzare i prodotti agroalimentari locali, favorire la connessione digitale e promuovere l’impresa come elemento chiave per il rilancio delle identità territoriali. Proprio attraverso il turismo interno e si può investire nella ricostruzione delle aree colpite da terremoti e di prevenire danni futuri causati da calamità naturali.