I riflettori della critica televisiva negli ultimi giorni sono puntati tutti su Binario 2, la nuova trasmissione di Raidue in onda alle 7.15 dal lunedì al venerdì. Di fatto, l’unica vera novità di questo inizio stagione che ha visto ripartire quasi tutti i programmi da dove avevano lasciato lo scorso giugno. Binario 2, da un’idea di Angelo Mellone, ha l’arduo compito di occupare l’orario della prima mattina, cercando di non fare rimpiangere l’amatissimo Fiorello. Da un camaleonte dello spettacolo si passa comunque a professionisti altrettanto folli del piccolo schermo: Carolina Di Domenico, Andrea Perroni e Gianluca Semprini, diretti da Giovanni Caccamo, incarnano la personalità da sempre innovatrice e alternativa del secondo canale Rai.

Binario 2 è infatti un concentrato di satira, che alterna battute alla serietà richiesta dalla rassegna stampa sugli argomenti principali della giornata, con ritmi mai visti finora in televisione. In diretta dalla stazione Tiburtina di Roma, dove è allestito uno studio avveniristico, i tre conduttori danno il buongiorno al Paese che si sta svegliando, con il contributo dei tanti pendolari che a quell’ora sono già attivi da un pezzo. Un modo per omaggiare l’Italia che viaggia, lavora e non resta mai con le mani in mano. Un modo per ricordarci che c’è sempre tempo per strappare un sorriso, anche quando si è di corsa. Insomma un inno alla quotidianità vera, quella imprevedibile e piena di curiosità.
In un’epoca in cui l’informazione viaggia velocissima (anche) sui social, che presumono di poter sostituire la tv, ecco un programma contemporaneo che traccia una nuova forma di spettacolo, con immancabile attenzione anche alla musica. Binario 2 apre una finestra sul mondo usando rapidità e brevi sketch, ma con la professionalità e il linguaggio caratteristici del piccolo schermo. Semprini è lì proprio per raccontare le notizie, ironico ma impeccabile nel ruolo di giornalista affinché non ci si accontenti dei social; Perroni ha l’esperienza giusta per creare situazioni comiche in pochi secondi, riuscendo però a costruire un intrattenimento che regga ben oltre la durata dei semplici “reel” degli influencer. La Di Domenico è la vera padrona di casa, ironica, misurata e piacevole: anche lei autentico prodotto televisivo da ormai vent’anni tra conduzioni e fiction.
E se un attore fuori campo interpreta la voce della stazione, talmente nota da sembrarci persino amica, ecco che inviati dalla Centrale di Milano e da Napoli completano il quadro con collegamenti surreali e sufficienti a descrivere orgogliosamente l’identità di ciascuna grande città. Da Nord a Sud, tutti i treni viaggiano sul Binario 2 con allegria, senza rinunciare a quella assurdità che la realtà talvolta va a superare.
Bastano alcune freddure degli inviati o le imitazioni di Perroni e le incursioni di alcuni protagonisti per accogliere il pubblico, accompagnandolo altresì a conoscere la cronaca. C’è persino qualcosa di arboriano, in Binario 2 e, non a caso, tra gli autori insieme a Perroni ci sono proprio discepoli della tv del grande Renzo: Luca Parenti, Emiliano Errico, Giovanni Filippetto, Carola Ortuso, Stefano Sarcinelli e Giulio Somazzi. Così che persino quanto può apparire nonsense, si rivela essere piuttosto una significativa esegesi di quella normalità che anziché annoiare ci racconta da altre prospettive la quotidianità: vale per la ragazza che entra immancabilmente col sax a ricordare l’ora esatta, come per l’ospite vip del giorno che, in pigiama, ci fa sentire in casa sua mentre fa colazione con tanto di ripresa fatta dal cellulare. I silenzi (o la confusione) lasciati volutamente in presa diretta, alimentano verità alla narrazione e alle reazioni dei protagonisti. Marco Marzocca, Lillo, il Mago Paris si alternano ad altri simpatici personaggi con la loro comicità stralunata, che intanto accende riflessioni sulla realtà. Gag brevi, spesso irriverenti e sempre incisive. Si inserisce in questo schema anche la partecipazione del direttore di CulturaIdentità, Edoardo Sylos Labini, che da venerdì 1 novembre ogni settimana dalla stazione racconterà con ironia le contraddizioni di una società fondata sul politicamente corretto, che sta stravolgendo la civiltà. Inevitabili confronti proposti dal passato sbertucceranno chi vorrebbe riscrivere la storia con l’ossessione dell’utilizzo di parole che nemmeno ai tempi della censura televisiva anni ‘60 esisteva. Ecco, Binario 2 è la nuova tv che avanza e che, in un periodo di cambiamenti sociali, arriva a smascherare filosoficamente le intenzioni chi vuole ribaltare la realtà. Quale linguaggio migliore della satira per fare tutto ciò?