Avrei voluto scrivere di M Il figlio del secolo, la serie tv di Sky oramai in tendenza da giorni nelle discussioni social ma mi è bastato vederne un paio di trailer per capire (senza stupirmi) dove vuole andare a parare. Consiglio ai più di vedere Fascisti su Marte di Guzzanti per farsi due grottesche risate sul Fascismo, perché di storico la serie pare non abbia nulla. Sorvoliamo poi su come sono dipinti anche d’Annunzio e Marinetti: ignoranza storica e pregiudizio ideologico, un mix imbarazzante. In questo caso se volete approfondire i due personaggi c’è sempre il mio Inimitabili su Rai Play che non dà giudizi ma racconta la Storia.
Resterei però sul tema “pericolo fassista” che poi è la paranoia e il portafoglio della solita compagnia di giro che in assenza di idee tira fuori il Duce, visto che il brand tira sempre. Il vero pericolo squadrista oggi è nelle piazze che fa il tiro al bersaglio alle forze dell’ordine prima in nome della Palestina, o dell’antifascismo in assenza di fascismo (a parte nella fiction Sky), ora in nome di Ramy.
È oramai una consuetudine pericolosa fomentata dalle squadracce di cattivi maestri che popolano talk televisivi e pagine dei giornali. È un clima infuocato che ricorda gli scontri e le violenze continue che preparavano l’attacco all’ultimo governo Berlusconi, oltre naturalmente a quello che arrivava per via politica e giudiziaria. Oggi gli antifà d’antan hanno molto meno argomenti per attaccare il governo e quindi ogni scusa è buona per incendiare la piazza o meglio la piazzetta, piccola ma rumorosa e violenta. Ora sperano di trasformare la morte del giovane Ramy in un George Floyd all’italiana: ogni scusa è buona per mettere a ferro e fuoco le città. Tanto a sinistra tacciono o addirittura come ha fatto l’ex capo della Polizia Gabrielli, puntano il dito contro l’Arma dei Carabinieri. Del resto Gabrielli oggi è consulente alla sicurezza del Comune di Milano, la città la più pericolosa d’Italia. E tra le guardie e i ladri non bisognerebbe avere dubbio con chi stare.
Fortunatamente nella storia del nostro paese, da Pasolini alla Fallaci sono stati in tanti a tirare le orecchie ai figli di papà che giocano a fare i rivoluzionari ma evidentemente la loro lezione non è stata recepita. I cittadini per bene oggi si aspettano che i violenti ed i prevaricatori, che poi sono quelli che gridano al fascismo – che per conquistare il potere usò proprio violenza e prevaricazione – siano perseguiti come si deve dalla Legge. Perché una coscienza popolare sempre più vasta, una maggioranza silente del paese comincia ad essere stufa di vedere l’arroganza dei salottini trasformarsi in bombe o bombette sociali. Siccome l’Italia ha già vissuto quel periodo drammatico degli Anni di Piombo invitiamo lor signori a guardare più serie tv su Sky e fomentare di meno gli animi. Continuate a parlarvi addosso, denunciate pure nelle vostre chat in modo compulsivo “il pericolo fassista” ma lasciate perdere le forze dell’ordine perché il limite di decenza è quasi superato.
E la preoccupazione di chi porta la divisa oggi è più che mai condivisibile. Dice bene il segretario dell’Unione Sindacale Militari Interforze Associati: «che una figura dell’esperienza di Gabrielli scelga di puntare il dito contro un intervento operativo complesso, attualmente sotto esame della Magistratura, invece di concentrarsi su questioni di maggiore rilevanza per la sicurezza urbana, come i gravi episodi di violenza verificatisi in Piazza Duomo a Capodanno, rischia di delegittimare l’Arma”. Insomma solidarietà alle forze dell’ordine sperando che possano fare il proprio lavoro come si deve.