Oggi, 1° novembre, si festeggia Tutti i Santi, conosciuta anche come la Giornata di Ognissanti. Questa festa è celebrata per onorare e ricordare tutti coloro che sono ascesi agli altari, ma che per le vicende umane non sono stati ancora riconosciuti dalla Chiesa Cattolica. In questo senso è una pratica molto simile al Ignoto Deo dei Romani, l’altare dedicato per l’appunto alla Divinità Sconosciuta, perché poteva ben esserci qualche Eterno di cui i mortali non erano a conoscenza.
Il Cristianesimo ha così sostituito al Dio o al Genio antico che era patrono di una località il Santo. A ben vedere, spesso, si è limitato a cambiare il suo nome, ri-consacrando città, borghi e frazioni a un Santo il più possibile analogo all’antica divinità locale, ma nel segno della nuova religione.
Il culto dei Santi ha così dato nuova vita all’Italia (e a tutta l’Europa) ristabilendo il rapporto fra umanità e Divino nella vita civile. Il Santo Patrono infatti è uno degli assi fondamentali dell’esistenza civica, specialmente in una nazione “delle cento città” com’è l’Italia.
La tradizione della festa risale al V secolo, quando il Papa Bonifacio IV dichiarò il Pantheon di Roma (un antico tempio pagano) come luogo di culto cristiano dedicato a Maria e a tutti i Santi. Inizialmente questa festività si celebrava in primavera, ma nel IX secolo fu spostata al 1° novembre, probabilmente per sovrapporsi con le festività pagane di inizio novembre, come Samhain. Una teoria suggerita dal noto antropologo James Frazer, che però altri studiosi hanno criticato. In ogni caso, la coincidenza fra l’antica festività celtica e certe tradizioni diffuse dall’Italia settentrionale all’Inghilterra hanno aperto tutto il dibattito attorno alla festa consumistica di Halloween – la Vigilia di Ognissanti.
La festa di Tutti i Santi è un giorno di festa nazionale in Italia e molte persone approfittano della data per visitare i cimiteri e per portare fiori e fare omaggio ai propri cari defunti, poiché col 1° novembre inizia il mese tradizionalmente dedicato ai morti. Il 2 novembre infatti è la festa dei Morti, anche in questo caso una giustapposizione di elementi ancestrali, poiché in tutte le civiltà antiche gli antenati diventavano patroni del presente e dovevano essere onorati. Il Cristianesimo eleva alcuni dei morti agli altari ma non dimentica gli altri, e così ha deciso di festeggiarli in due date contigue. È anche comune partecipare a messe e processioni religiose, specialmente nelle piccole città e nei paesi.
La festa di Tutti i Santi è un momento per onorare i santi, che sono considerati intercessori tra Dio e gli uomini, e per commemorare i defunti, pregando per loro e riflettendo sulla vita dopo la morte. È anche un’occasione per passare del tempo in famiglia e con gli amici, magari gustando specialità dolciari tipiche di questa festa come le “ossa dei morti” e le “fave dei morti”.