Dialetto e poesia in difesa dell’identità dei piccoli borghi d’Italia

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Nella serata di sabato 28 ottobre, presso la medievale chiesa dell’Annunziata di Cossignano, splendido borgo identitario del Piceno, si è tenuta la presentazione del libro “Il dialetto di Cossignano nella poesia di Niccola Pansoni”, un evento organizzato dall’Associazione Giovanile Ferax Cossinea APS, col patrocinio, fra gli altri, di Cultura Identità.

Il testo è, in buona sostanza, una ricerca linguistica portata avanti da Lorenzo Pallotta, Responsabile Cultura Identità per la provincia di Ascoli Piceno, con l’aiuto di Mariano Malavolta, illustre cossignanese già professore associato presso l’Università di Roma Tor Vergata.

Il giovane studioso, nel dicembre 2022, ha avviato una convenzione fra il Comune di Cossignano ed il suo ateneo, proprio Tor Vergata, per compiere l’esperienza di tirocinio presso la biblioteca cittadina e approfondire le sue indagini sul poeta conterraneo Niccola Pansoni, al quale si era già appassionato negli anni precedenti.

Il lavoro di quei mesi è divenuto la base del suo elaborato di tesi che, con la discussione avvenuta nel luglio di quest’anno a Roma, lo ha portato a conseguire col massimo dei voti la Laurea Magistrale in Lettere Moderne.

Di lì a poco, l’elaborato è stato ritenuto dalla Fas Editore degno di pubblicazione e, dopo un breve iter di rielaborazione, è stato dato alle stampe e presentato a Cossignano, cogliendo l’occasione dell’anniversario della nascita di Niccola Pansoni.

Quest’ultimo è un poeta cossignanese che, nato sul finire dell’Ottocento, nei primi decenni del Novecento ha scritto una gran quantità di poesie e componimenti di altro genere utilizzando il vernacolo del suo paese. Tali scritti sono stati utilizzati dal giovane compaesano, Lorenzo, al fine di rintracciare le caratteristiche e le origini del suo dialetto.

La presentazione è stata un vero successo ed ha visto la partecipazione entusiasta di studiosi e di buona parte della cittadinanza, curiosa di scoprire gli inediti dell’amato Pansoni portati alla luce durante il lavoro di Pallotta e di rintracciare le peculiarità della propria parlata.

Dopo l’intervento di apertura del Consigliere Comunale Angelo Carlini, alla presenza anche del Vicesindaco Antonio Mascitti, il Sindaco Roberto Luciani si è detto orgoglioso di avere un giovane appassionato che ha dedicato tanto sforzo alla riscoperta di una parte così importante della cultura cossignanese, sottolineando il ruolo strategico che proprio la cultura può e deve ricoprire nel rilancio del territorio. “Noi, qui a Cossignano, abbiamo la fortuna di avere un poeta che ha avuto il coraggio di scrivere con la nostra lingua – ha detto il primo cittadino – È nostro dovere proteggere e tramandare la sua memoria. Essa può divenire parte della nostra ricchezza, può essere un valore aggiunto per il nostro borgo”.

“Vengo sempre volentieri a Cossignano – ha aggiunto l’editore – perché è uno di quei paesi in cui si mette sempre la cultura al centro e si ha la consapevolezza di quanto essa possa essere importante nel rilancio del territorio”. Marco Corradi, presente anche in veste di presidente dell’Accademia di Studi Piceni, ha inoltre evidenziato il valore di lavori come quello di Pallotta, mostrando l’importanza di dare spazio e finanziamenti a studiosi del territorio, che possano col proprio lavoro valorizzare le identità locali e trattenere così visitatori e turisti, ma anche giovani, imprese e famiglie.

Anche il professor Mariano Malavolta, poi, ha voluto segnalare la rilevanza del libro in discussione, ringraziando a più riprese la Fas Editore, per aver creduto nella validità del testo, ed il Genius Loci, che, a suo dire, avrebbe guidato dapprima Pansoni nella produzione delle sue poesie in dialetto, poi Malavolta stesso nel 1990 nella pubblicazione delle Canzone de lu casarì (raccolta poetica degli scritti pansoniani), ed infine proprio Pallotta, che si è appassionato a tal punto alla materia dialettale da investire tanti mesi nella produzione di un lavoro così accurato e scientifico che pochi piccoli centri come Cossignano possono vantare.

Lorenzo Pallotta, infine, ha illustrato il suo saggio, dicendosi fiero di aver concluso il percorso di studi e di aver pubblicato il suo primo libro proprio parlando della cultura dell’amata Città Identitaria. “Niccola Pansoni ed il cossignanese sono parte fondamentale della nostra cultura, sono nostri simboli identitari. Spetta a noi proteggerli, conservarli, tramandarli – ha detto il giovane autore – il libro che vedete oggi non è il frutto del mio ingegno, ma è il risultato del lavoro di una comunità: dalle persone che da secoli parlano questo dialetto al poeta che lo ha riprodotto nei suoi scritti; dal professor Mariano che ha raccolto e pubblicato le poesie alle maestre delle elementari che ce le hanno lette quando eravamo ancora piccoli; ognuno avuto un ruolo fondamentale in questo lavoro, che io sono orgoglioso di donare ai miei concittadini”.

L’evento, dopo alcuni interventi entusiastici dalla platea, si è concluso con la consegna istituzionale dell’elaborato di tesi al Comune di Cossignano, rappresentato dal Sindaco Luciani. Egli da più di tre anni guida un’Amministrazione che ha dato prova dell’efficacia del proprio operato interrompendo un trend negativo durato troppo tempo, portando la popolazione del paesino a crescere per due anni consecutivi.

Cossignano, dunque, diviene emblema di quella parte della provincia italiana che impiega tutte le sue energie in direzione di una paziente e solida rinascita, che può portarlo a divenire un esempio virtuoso da esportare altrove.

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