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Nella giornata di chiusura anche un omaggio alla danza con la coreografa Barbara Altissimo nella città dove Roberto Bolle ha mosso i suoi primi passi
Oggi a Trino nel vercellese ultima serata dell’VIII Festival delle Città Identitarie: dalle 18 a Chiostro Palazzo Comunale, nella città che ha dato i natali a Roberto Bolle, ci sarà un omaggio alla danza e al movimento con Barbara Altissimo, coreografa, performer e regista, protagonista del teatro-danza contemporaneo in Italia, formatrice e studiosa del movimento emotivo e corporeo. Nel corso della sua carriera ha lavorato con i grandi nomi del teatro, ma anche con gli amatori, una dialettica che è parte integrante del suo linguaggio: la Altissimo condurrà un’esperienza teatrale aperta alla cittadinanza, un laboratorio di tre giorni che diventerà spettacolo con protagonisti i cittadini del piccolo borgo piemontese insieme agli attori Gualtiero Scola e Pier Luigi Massoglia per riscoprire l’identità e la memoria di questo piccolo comune piemontese. Lo spettacolo proseguirà e si sposterà dalle ore 21.30 a Palazzo Paleologo, dove il Festival delle Città Identitarie si chiuderà con Cinema, Riso e Identità, quando Edoardo Sylos Labini accompagnato dalla chitarra di Daniele Stefani sarà in scena insieme alla voce più sexy d’Italia, l’attore e doppiatore Luca Ward, per raccontare uno dei film capisaldi del neorealismo italiano: Riso Amaro, interpretato dai miti Vittorio Gassman e Silvana Mangano e girato proprio nelle campagne del Vercellese. Il riso, che è simbolo identitario della cittadina, diviene un racconto teatrale, tra immagini di una pellicola famosa in tutto il mondo e i suoni che raccontano il territorio. La serata, attraverso le scene più famose del film di Giuseppe De Santis che ricevette una candidatura ai Premi Oscar del 1959, farà scoprire agli spettatori un pezzo importante della storia d’Italia e del tessuto sociale di una comunità che oggi ha bisogno di rinascere. E a pochissimi giorni dalla querelle che ha visto la patron di Miss Italia Patrizia Mirigliani dire no alla partecipazione dei transgender a un concorso con 84 anni di storia di donne e di libertà, il Festival si chiuderà proprio con un video saluto della Mirigliani, mentre sarà in presenza Lavinia Abate, che ha vinto nel 2022 quel concorso di Miss Italia che lanciò proprio la Mangano nel mondo del Cinema e dello Spettacolo.