Oggi celebriamo l’84esimo anniversario della nascita del Corpo dei Vigili del Fuoco, orgoglio nazionale e pilastro fondamentale per la sicurezza dei cittadini. Proprio nel numero di Novembre 2022 di CI, dedicato alle forze armate abbiamo parlato di loro, del loro eroismo a cui diede il nome il Vate Gabriele d’Annunzio.
Proprio il 27 febbraio 1939, con il Regio Decreto Legge n.3333, nasce ufficialmente il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco. La prima sede della neonata direzione generale fu istituita a Roma in Via Bertoloni n.27 e doveva coordinare i 94 corpi provinciali numerati in ordine alfabetico e muniti di un proprio motto in latino
Importante fu anche l’impegno del poeta Gabriele d’Annunzio, in origine (dal 1800) il nome con cui ci si riferiva ai Vigili del Fuoco era “pompieri“, con calco dal francese sapeur-pompier, durante il regime fascista, nel 1938, d’Annunzio suggerì di modificare il nome del Corpo Nazionale nato pochi anni prima in “Vigili del Fuoco“, ispirandosi ai vigiles dell’antica Roma.
Un’ammirazione sempre crescente, visto anche il loro ruolo nel sisma della Turchia con specializzazione riconosciute a livello mondiale, ma è da tempo oramai che i Vigili del Fuoco chiedono anche l’attenzione di sfere più elevate dello Stato. In uno dei loro ultimi comunicati del Sindacato ANPPE Vigili del Fuoco si legge “Non bastano le pacche sulle spalle, che in diversi scenari emergenziali vengono date ai Vigili del fuoco, bisogna passare dalle parole ai fatti ecco perché abbiamo invitato i vertici dell’Amministrazione dell’Interno ad interfacciarsi direttamente con la nuova classe politica ed avviare un progetto di rilancio della categoria, che nel passato ha sempre riconosciuto e apprezzato il ruolo di primo piano nel campo del soccorso e delle emergenze al Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco”.