“Achille Lauro è un’installazione blasfema”

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@directedbyachillelauro

“La storia del Festival sono la Cinquetti, Leali, Bella che si sono esibiti ieri sera sul palco dell’Ariston e ai quali purtroppo non è stato riservato il trattamento che meritano, come ha giustamente sottolineato anche Iva Zanicchi”. Così l’editore Edoardo Sylos Labini, nel corso del suo intervento alla Camera per la presentazione del nuovo numero di CulturaIdentità. “Invece di dare spazio alle icone della musica italiana riconosciute in tutto il mondo, si preferisce dare importanza a un’installazione blasfema chiamata Achille Lauro – ha proseguito poi commentando la situazione dello spettacolo dal vivo. “L’imbarazzo di Fiorello, espresso nella gag delle mascherine, per le surreali norme del DPCM sulle restrizioni nei luoghi dello spettacolo dal vivo, è l’imbarazzo di tutti i lavoratori dello spettacolo. L’eventuale riapertura, prevista per la fine del mese, con una capienza massima dei teatri al 25 per cento è una scelta senza senso, presa evidentemente da chi non conosce costi e ricavi di un’attività teatrale. Ministro Franceschini, si informi se non conosce la materia di cui dovrebbe occuparsi e coinvolga le categorie del settore. Diverso il discorso per i teatri stabili, quelli pubblici finanziati dallo Stato con milioni di euro, che invece hanno il dovere di aprire, anche con il limite al 25 per cento, perchè fanno servizio pubblico e assicurano una fonte di reddito ai lavoratori dello spettacolo”, ha concluso.

Da oggi trovate in edicola il nuovo numero di CulturaIdentità dedicato al Festival di Sanremo, che raccontiamo nella sua parte identitaria. Tante sorprese, come l’intervista di Raffaella Salamina al mito Iva Zanicchi, per non parlare dei numerosi approfondimenti delle firme controcorrente della cultura italiana, da quella del direttore Alessandro Sansoni, che sottolinea l’importanza della musica leggera perchè in essa “si esprime e al tempo stesso, si indirizza e si progetta il senso comune di un popolo”, a Giampaolo Rossi, membro del cda Rai, Marco Gervasoni, Diego Fusaro. Lo storico Eugenio Capozzi e Alfonso Piscitelli ci portano in viaggio nella musica a cavallo tra l’800 e il ‘900, mentre il musicologo Antonello Cresti lancia un monito provocatorio che invita a riflettere su come la trap sia diventata la voce del neoliberismo. Tra i pezzi imperdibili di questo numero i ritratti di tre grandi cantautori Luigi Tenco, Lucio Battisti e Franco Battiato.

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23 Commenti

  1. questa massa di poveri deficenti, sebbne sia ateo non offendo le religioni, ma mai che scrivessero e cantassero cazzate sull’ ISLAM; vorrei vedere le reazioni ..

  2. La meritiamo tutta la tristissima fine che stiamo facendo….. e non credo (e soprattutto lo spero vivamente) che l’agonia sia ancora troppo lunga.

  3. Queste canzoni non hanno piu’ nulla di italiano, quindi questo non e’ piu’ il “Festival della canzone italiana”!!!!!!P.s.:sempre che non si prescinda dalle storiche caratteristiche della canzone “all’italiana”,ovviamente.Comunque,a me fanno ribrezzo!!!!!

  4. Magari ce l’ha il talento, voce e stile, ma la finisca di vestirsi come un pagliaccio per avere visibilità, è controproducente.

    • Se per avere visibilità bisogna vestirsi come un pagliaccio, allora non c’è bisogno di andare a Sanremo; Lasciamo Sanremo ai VERI rappresentanti della Canzone Italiana; Lauro non è un artista: solo un pagliaccio…..

  5. Poveri voi… risposte che non hanno un senso…10..100..1000 Achille Lauro…uno che almeno cambia il modo di vedere Sanremo…siete rimasti ai la Sanremo dei Pippo Baudo..m

  6. Ormai da anni Sanremo è il Tempio usato dalla RAI per diffondere messaggi blasfemi; il tutto a spese nostre che paghiamo il canone.

  7. Il Festival della canzone italiana: tutto c’è, fuorché la musica; solo Rapper incazzati che ti inondano di parole senza senso e senza una melodia. Amadeus si è affidato a cantanti sconosciuti che urlano parolacce e nessuno dice niente, non c’è più una censura, tutto va bene basta far spettacolo e che spettacolo deludente…

  8. Minchia, che assembramento di vecchietti rincoglioniti che manco alla parrocchietta del paese. Mi raccomando, cambiatevi il pannolone e mettete la dentiera nel bicchiere, prima della tisana.

    • Cultura ed Identità! La cultura ho dei dubbi che sappiano cosa sia e l’identità è il loro titolo di studio :”Carta di identità”!

    • belin,Aramis:e’ il tuo modo di ragionare che e’ stanco:sei allineato a ciò’ che ci propinano oggi!Bach ecc. sono ancora freschi:Lauro e’ già’ morto…..ah,ah,ah!!!!!Quindi vedi di non offendere:magari il rincoglionito sei tu…..ma non lo dico per offenderti:rifletti!Ti saluto quindi amichevolmente, anche se mi hai dato del vecchietto rincoglionito;e rispetta gli anziani,anche se io ancora non lo sono.Ascolta un po’ di buona e vera musica e capirai la differenza:ne sei capace di sicuro!!!

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