In tempi di pandemia è possibile visitare su appuntamento il museo del futurismo. Non lo sapevate? A Milano c’è il Museo del Futurismo “Alberto Viviani – Burali” (museodelfuturismo.it), fondato nel 1909 a Firenze, poi con sedi anche a Milano, Napoli, Arezzo. E proprio nella sede museale di Milano è in corso un’esposizione di 300 opere futuriste e astrattiste di 25 autori, da Balla e Boccioni a Tato e Ronco a Kandinsky a Mazzon. Un museo totalmente indipendente, specializzato in futurismo e astrattismo, con relative edizioni antiche e contemporanee, che dall’iniziale sede di via Manzoni (si trovava proprio davanti al teatro Manzoni: le compagnie entravano e visitavano le mostre) si è spostato nell’attuale sede di via Fabio Filzi 4.
Basta prendere un appuntamento e una volta arrivati citofonare Perrone Burali: dal 1969 Paolo Perrone Burali d’Arezzo è il direttore delle tre sedi milanese, aretina e partenopea. E a Napoli, meraviglia delle meraviglie, è la casa museo dove il futurismo e il 900 dialogano con l’antico: in via Diodato Lioy 10 la Casa Museo Burali del 600, nel cuore storico della città, ospita raccolte d’arte e archivi storici dal 200 al 900 in vasti spazi espositivi su due piani. Quando cadrà il divieto di assembramento ci sarà una grande inaugurazione, come è sempre stato fatto nei decenni in questa splendida locazione: la mostra è già tutta definita sulla carta e si tratta di una grande mostra di Balla su basi documentarie, storiche, filologiche, in una sede di cultura plurisecolare. 400 documenti originali e inediti d’ogni tipo in vetrine orizzontali insieme a libri, riviste, quotidiani, manifesti, fotografie rarissime d’epoca in convivenza perfetta con l’arte antica, perché questa casa museo riprende il passato. il presente e il futur(ism)o.