“Artisti” è oramai una comunità importante nella cultura italiana

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Foto: Andrea Chiarucci studio CLIC fotografia

Era straboccante la sala stampa della Camera dei Deputati, ieri, con tante persone rimaste fuori perché avevamo superato la capienza massima. Un segno lusinghiero che l’annuario “Artisti”, giunto alla sua edizione 2025, la settima, è molto più che un semplice catalogo d’arte contemporanea, ma è un appuntamento oramai irrinunciabile per tanti, un segno di una identità che è nuova e contemporaneamente tradizionale: “ogni pennellata nuova non fa altro che aggiungere tradizione a tradizione”, ha detto il patron di Fondazione Effetto Arte, Sandro Serradifalco.

Ed è Sandro che ha ricordato proprio la genesi di questa avventura che abbiamo iniziato insieme a Palermo, con Angelo Crespi, con Luca Beatrice, al quale va il nostro commosso e grato ricordo, e con Vittorio Sgarbi, che ora sta passando un momento difficile, ma che – da leone qual è – sappiamo tornerà sulla breccia dell’arte.

Un fronte, quello dell’arte che è in continua evoluzione ma è anche sempre se stesso. Soprattutto perché la passione rimane immutata, una passione che si fa quasi malattia: “siamo tutti artisti, siamo tutti malati per l’arte”. Lo ricorda sempre Sandro: “È bello quando alcuni frammenti di vita quotidiana ti fanno capire che sei circondato di amici e questi ti dimostrano che il lavoro che hai completato è stato fatto con passione”. Serradifalco elenca tre virtù che hanno sempre caratterizzato l’annuario “Artisti”: amore, affetto, identità.

Certo: identità. Uno degli aspetti innovativi di questo catalogo “Artisti” 2025 è il focus sulle realtà urbane, sulle Città Identitarie, diremmo qui a CulturaIdentità. Un modello che ci è sembrato indicato anche per un annuario che, come sottolinea una delle curatrici, Belinda Dagnino, è stato pensato come un vestito sartoriale, disegnato su misura per gli artisti che vi sono rappresentati ma anche per le tante menti che vi hanno lavorato sopra e intorno.

Un’immagine quanto mai azzeccata, perché davvero nella collaborazione fra la Fondazione Città Identitarie e la Fondazione Effetto Arte ci si sente come nel più comodo dei vestiti sartoriali. Ed è per questo che anche quest’anno, al festival delle Città Identitarie che si terrà a Chioggia dal 4 al 6 luglio, sarà ospite d’onore il premio “Artisti” della Fondazione degli editori palermitani. Una sinergia che è anche un volano: l’interesse manifestato dal governo verso l’arte e gli artisti, come ha detto Federico Mollicone, presidente della Commissione Cultura alla Camera, che ha portato i saluti del ministro Giuli nella sua introduzione all’incontro di ieri, intende lasciare una traccia tangibile nel panorama artistico europeo. L’arte, per Mollicone, si conferma essere uno strumento fondamentale di coscienza e di incontro. Così noi vogliamo rilanciare l’idea di poter avere un premio dedicato proprio alle Città Identitarie, accanto a quello di “Artisti”, perché – sono sempre parole di Sandro Serradifalco – “l’Italia è uno scrigno di tesori dal valore incommensurabile”. La comunità di Artisti formata da migliaia di pittori, scultori e fotografi che popolano gli eventi della Fondazione è ormai diventata una presenza importante nel panorama culturale italiano.

Tutte le foto: Andrea Chiarucci studio CLIC fotografia

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