Come consegnare il nostro futuro al Blocco Orientale

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La Russia ha dichiarato l’Occidente e le nazioni aderenti alle sanzioni e fornitori di armi e fondi alla Ukraina paesi ostili , tra questi v’è anche l’Italia. Il Presidente Putin la settimana passata ha annunciato l’abbandono formale e definitivo dell’Occidente a favore dell’Oriente.

Cosa significa lo spostamento definitivo della Russia su un baricentro Orientale? Cosa sottende la definitiva alleanza con Cina e altri paesi dell’ex blocco sovietico continentale, con Serbia e altri dell’Oriente quali India e “indecisi” del sud est asiatico, ma pronti -ovviamente dopo aver valutato la situazione – a saltare sul carro piu’ comodo e soprattutto piu’ territorialmente vicino e “protettivo”?

Ma ancor più, cosa si sta declinando con il rafforzamento indelebile del rapporto Russia- Iran e della polarizzazione di molte Nazioni del vicino oriente, anche del Maghreb, dell’Africa subsahariana e australe?

Semplicemente che il progetto globalista è fallito. E che la league composta da questi paesi -paesi oramai anche vagamente coesi – è di gran lunga più potente e dotata di menti di qualità e di scaltrezza del – per fatti e non opinioni- decadente Occidente; ed ha tutte le capacità di non solo opporsi, ma di creare e sviluppare un nuovo modello di sviluppo, di guidance (più o meno democratica ma nazionale ed identitaria) e di dominanza geopolitico-economica dotato di pieno controllo, indipendenza, di controllo delle materie prime, le più rare e strategiche come delle piu’ “commodities” ovvero indifferenziate.

Esiste già -grazie alla stolida e ancora poco comprensibile mossa dell’Occidente difensore di valori di libertà à la carte: sì che vale morire per la Ukraina ma non per lo Yemen e non per la Palestina o altri conflitti a bassa intensità ma straordinariamente devastanti e con il chiaro fine di obliterare certe etnie e conquistare territori e risorse come in ogni conflitto che porti tale nome; occidente promotore di transizioni energetiche “ideologiche” violente nei tempi di attuazione come nelle forme e modi , utili soprattutto a ristrutturare i settori industriali maturi occidentali e tedeschi, con poco interesse alle esigenze non tanto del “pianeta” ma dei suoi abitanti.

Transizione strategica epocale a occidente ma che in Oriente ha un concreto interesse in verità par poco più di zero. Almeno se considerata in “quelle forme, tempi e ideologie”. E ci sarà ben un motivo o tendiamo a credere che quasi tre miliardi di persone e di “leaders” siano tutti “idioti ed incoscienti”, mentre quelli occidentali tutti ” saggi e responsabilmente altruisti”. Si sta formando – si è già formato- un immenso stakeholder di maggioranza mondiale a oriente. Ma soprattutto con una serie di valori, e sotto molti profili, omogenei e profondi, con molti distinguo ovviamente per la Cina.

Tutta la Russia è un paese confessionale: vuoi Cristiano ortodosso che fedele all’Islam. E lo sono in modo altissimo l’Iran e i paesi di credo sciita e non solo. Il continente Africano ha sue fedi radicate “intertwined” intrecciate, e spesso capaci di convivere pacificamente: Islam e cristianesimo -altre religioni e che tuttavia esercitano sempre una pressione decisionale, sono un elemento di un qualche peso nelle riflessioni e scelte politiche -a differenza della “laica relativista Europa”.

Ecco che splendidamente una azione di avventata e furbesca superbia da parte del timoroso ,ma molto attento a non apparirlo, occidente è riuscita a creare in tempi rapidissimi quello che Brezinsky e molti saggi avevano cercato di evitare: la saldatura tra Russia e Cina- e chissà nel futuro- una unione territoriale con zone di libero scambio alla MEC ; la attrazione nella sua orbita del gigante India- è di ieri la notizia dell’appoggio di New Dheli nelle procedure di raffinazione del greggio URAL Russso- e del vicino oriente anche non necessariamente Sciita, di parte dell’Africa post colonialista insofferente – e molto- delle presenze Francesi nella sua vita politica ed economica. La Protesta sale e la Francia- unico vero esercito Europeo- arretra o tende ad abbandonare.

Sembra una tempesta perfetta. In questo gruppo – a cui vanno aggiunti altri paesi BRICS quali il Brasile – che in termine di popolazione e di estensione geografica sovrasta l’occidente, e dove forse solo in termini di PIL complessivo è leggermente distante ,gran parte delle maggiori Nazioni in gioco è Potenza Nucleare e – come già ricordato ricca di materie prime, tra cui i “metalli minori” o e rari o altro come il Cobalto, del quale Russia è ampia fornitrice e gli USA acquirenti per le il funzionamento del suo Nucleare Civile. Terre Rare, Iron Ore , Nickel, , Acciaio, Grano, Carbone e quant’altro possa venire in mente – oltre al “neon” materiale indispensabile per “far funzionare” i Laser e d ora sotto il controllo di Mosca, sono in abbondanza in Russia o in Cina. Oltre a naturalmente le risorse energetiche Petrolio e Gas Naturale delle quali la Russia è detentrice delle maggiori riserve del pianeta.

Il blocco orientale dicevamo ne dispone in maniera preponderante: e questo è un punto strategico e di sopravvivenza di lunghissimo termine e di semplice ma straordinaria forza contrattuale. Fatta salva la capacità degli USA ad essere esportatori netti di energia e dunque su questo tema al sicuro non è così per EU e nemmeno per UK. Ed è questo lo spiraglio che potrà – forse- portare ad una implosione della stessa EU in tempi e modi diversi: probabilmente passeranno a causa della inflazione e della diminuzione della competitività, attraverso un Euro a due velocità , forse sollecitato dalla Germania, riportando in attualità una ipotesi della crisi del 2011-2012.

E la Finanza utilizzata come deterrente? Non ci dilungheremo troppo avendo già trattato, ma appare chiaro che se da un lato è crollata la “sicurezza” su determinati assetti di proprietà la cui titolarità non era concepibilmente messa in discussione, e ciò avrà effetti a breve e a lungo importanti sui prezzi e sulle valutazioni del rischio , appare chiaro che la capacità delle nazioni sanzionate di costruire in tempi rapidi dei sistemi proprietari “multilaterals” di scambi , pagamenti e regolamenti è cosa già fatta o poco ci manca per essere perfetti.
Il pagamento delle cedole su due Eurobonds in scadenza mercoledì’ per 117.2Mil USD attraverso Citibank da parte della Russia ha fatto volare le borse ed è fattuale dimostrazione che lo SWIFT Ban , come detto da noi altrove , era ed è vagamente e debolmente applicabile ed andrebbe contro la logica piu’ elementare. Già detto a Febbraio: Swift ban e conti congelati? E quindi sistema bancario esposto con RUSSIA non riceverebbe piu’ interessi su prestiti e con capitale a rischio? E detentori di Bonds ( banche e istituzioni e privati)non riceverebbero piu’ cedole e il capitale e provocando il proprio default insieme a quello di Russia che è “solvente”? Ci ricorda piu’ la tragedia di WACO (TX) , suicidio collettivo di una setta . Qui invece è un intero sistema e mondo capitalistico che tenderebbe idealmente a suicidarsi . In nome di cosa? Di una catarsi capitalistico secolare atea pro libertà? Con accenni LGBQT+ e anti-life? Sommessamente e umilmente, comunque la si veda è abbastanza irrealistico: purtuttavia non impossibile.

E l’Italia? Il paese sotto Draghi ha fatto le peggiori scelte possibili – come già detto qui- in quanto incapace di una sua egemonia e personalità essendo questo un esecutivo filoguidato da Rue de La Loi. Non dimentichiamo inoltre quel che un diplomatico di grande rilievo personale e per tradizione familiare , un Politico idealista e per questo vero politico, l’ambasciatore Fabrizio Longhi Rossi, ci rammenta ancora una volta nel suo bellissimo e straordinariamente visionario e anticipatore libro: “Il Labirinto”, che nei Vincitori e Perdenti della Seconda Guerra Mondiale, l’Italia ha perso. Non è tanto la novità ma il fatto che le conseguenze e gli “effetti palla di neve” che ne conseguono – e sono umilianti- quasi mai vengono rammentati. Tutto ciò fa prevedere un futuro “nullo” per il paese Italia, che sarà molto probabilmente la nazione Europea che maggiormente pagherà in termini economici, di sviluppo mancato, sociali e di incomprensibili e finti rivolgimenti negli assetti politici. Bruxelles non vuole. Washington nemmeno, almeno pare.

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1 commento

  1. L’Europa è davanti allo specchio e non si riconosce: ma non è stato Putin a farla invecchiare di colpo. Né la fata cattiva di turno che le ha avvelenato la colazione mentre la distraeva con una montagna di bugie sulla sua intelligenza, avvenenza e avvedutezza.
    No. La Russia e il mondo delle favole non c’entrano proprio niente. Il suo male, infatti, viene da lontano. E così, quest’Europa senza esercito e senza sicure e continuative fonti energetiche, si scopre all’improvviso di non essere altro che una espressione geografia. Un niente, insomma. E che i missili che l’hanno ridotta in questo stato di endemica vulnerabilità non sono per niente quelli che Putin minaccia di scagliarle addosso, ma quelli monetari che la Merkel nell’aprile 2010, presidente del consiglio George Papandreou, ha lanciato contro la Grecia e il popolo greco. E poi, presidente del consiglio Silvio Berlusconi, creando allarme nei mercati finanziari con uno spread ad arte gonfiato, contro lo Stivale nel novembre 2011. Il resto, e fino a questi nostri drammatici, impescrutabili giorni, è la triste storia di sudditanze imposte dai soliti satrapi dell’Ue e ingoiate senza se e senza ma dal bastonato di turno.
    Adesso, si avvolga per un momento il nastro della Storia. Per un momento si annulli questa distopia. Niente, quindi, mazzate alla Grecia. Niente shopping della Germania che fa un boccone dei gioielli della Grecia. Niente cacciata di Berlusconi da Palazzo Chigi. Niente morte di Gheddafi. L’Europa e l’Italia sarebbero le stesse?
    In quest’Italia dell’insulso divenire, lo spettacolo tuttavia continua e sul «Delitto di via Poma si riaprono le indagini, 32 anni dopo, sulla morte di Simonetta Cesaroni. Un nuovo sospettato.» !!!!

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