Con Starté le opere d’arte vanno in digitale su block chain

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Foglia Beatrice Taponecco Marmo Bianco di Carrara 2021

Grazie all’accordo tra l’associazione culturale Startè, che da oltre dieci anni opera in tutto il mondo organizzando mostre ed eventi utili alla valorizzazione dell’arte e della cultura italiana e la start up innovativa Ipsum. Indentity for luxury goods, gli artisti e gli archivi potranno emettere certificati di autenticità delle loro opere in NFT (non fungible token) con utilizzo della tecnologia block chain. Si tratta di una forma innovativa con cui procedere al fine di tutelare l’autenticità delle opere d’arte a cui possono ricorrere gli artisti così da valorizzare le opere e ridurre sensibilmente la possibilità delle loro falsificazioni e del loro furto. Chiariamo subito: non si tratta di utilizzo di criptovaluta né, tantomeno, di sostituirsi a critici d’arte o archivi, ma invece di supportarne il lavoro grazie all’utilizzo di una tecnologia fortemente innovativa, fornendo agli artisti e agli archivi, la tecnologia che permette di creare un’identità digitale per le opere. Attraverso l’emissione di un certificato digitale blockchain-nft è possibile ora tracciare la storia dell’opera, fornire le informazioni utili a identificarla, grazie all’immagine ad altissima definizione supportata dal digitale e ai dati quali tecnica, dimensione e supporto e, al contempo, mantenendo la proprietà coperta dalla privacy che questo tipo di tecnologia è in grado di garantire, ma pur sempre verificabile dall’autore.  “La nostra società – precisa l’ingegner Lorenzo Lucchinelli ceo di Ipsum – permette di digitalizzare su block chain l’intero catalogo delle opere creando una versione digitale del certificato di autenticità o di archivio, che diventa automaticamente: immutabile, non contraffabile, non duplicabile, perpetuo e decentralizzato e, con un solo gesto, inviarla al collezionista facendo in modo che si possano tracciare tutti i passaggi di proprietà, quelli espositivi e, nel caso, dei risultati d’asta.” “Abbiamo immediatamente compreso la straordinaria importanza di quanto realizzato da Ipsum e con la nostra associazione abbiamo aderito al progetto – commenta Paolo Asti fondatore e presidente di Startè. Abbiamo quindi aderito subito con l’archivio Giuseppe Caselli, le cui opere presenti nel nostro archivio sono in corso di emissione dei certificati. Abbiamo poi proposto agli artisti con cui collaboriamo di aderire a questa piattaforma tecnologica. Tra questi, che ne hanno colto la grande opportunità,  il maestro Francesco Vaccarone e la giovane scultrice Beatrice Taponecco che, nello scorso giugno, si è aggiudicata il primo premio “Corti di Milano” con l’opera “La Foglia” collocata oggi nella corte all’interno dell’edificio di via Manzoni 38 a Milano. Per informazioni [email protected] 

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