Dall’acqua un tesoro dell’Italia antica

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24 statue di bronzo in perfetto stato di conservazione, ex voto e altri oggetti. E cinquemila monete in oro, argento e bronzo. Un tesoro dell’Italia antica. Un’altra grande occasione per l’Italia 50 anni dopo i Bronzi di Riace. Sono queste le nuove eccezionali scoperte nel santuario romano di San Casciano dei Bagni, in provincia di Siena presso lo scavo del Bagno Grande, cioè lo scavo del santuario romano scoperto nel 2021. Queste statue sono databili fra il II secolo a.C. e il I d. C., il santuario esiste almeno dal III secolo a.C. e è rimasto attivo fino al V d.C., quando le vasche sono state sigillate con delle colonne di pietra e le divinità affidate all’acqua. Ecco perché le statue sono rimaste pressoché intatte.

50 anni dopo la scoperta nel 1972 dei Bronzi di Riace, si scrive una nuova pagina di storia dell’archeologia in Italia. Quello del sito toscano è il più grande deposito di statue in bronzo di età etrusca e romana mai scoperto nell’Italia antica e uno dei più significativi nel Mediterraneo.

“Reperti come questi rappresentino un unicum per un Paese come l’Italia: l’ho detto più volte, l’Italia gode di una stratificazione di epoche e grandi civiltà. Queste testimonianze ci danno il senso immanente di tutto ciò. Lo valorizzeremo e sarà occasione per una crescita per l’Italia, non solo spirituale ma anche materiale. Questi reperti rappresentano un momento di transizione dal mondo etrusco a quello romano: quindi, come dire?, “panta rei”, tutto scorre, è il divenire della nostra cultura“.

Così il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, al laboratorio dell’Istituto Centrale del Restauro di Grosseto dove sono in corso le attività di studio e i primi interventi sui bronzi.

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