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Ricordo come fosse ieri. Ero al secondo anno accademico e, dopo aver superato lo scoglio tanto temuto dell’esame di Storia Moderna, mi accingevo a preparare quello di Storia Contemporanea. Da universitaria canonica, non perdevo una lezione e riempivo fogli e fogli di appunti su tutto ciò che il docente e i suoi assistenti argomentavano ad ogni lezione, sbobinature comprese. Un giorno però rimasi a riflettere su una parola che mai avevo incontrato prima su un testo di storia. E, da classica liceale ambiziosa, di testi e approfondimenti vari ne avevo davvero letti tanti (che oggi, solo a ripensarci, avrei tanto evitato, cercando di godermi appieno, con un pizzico di spensieratezza in più, la stagione più bella della vita). Ma si sa, è sempre col senno di poi che si ragiona, anche se il tempo non fa sconti a nessuno.
Tornando al famoso libro, un tomo di più o meno 2500 pagine, esclusi i testi di approfondimento, mi soffermai su questa stramba parola “foibe” che non solo non mi diceva nulla, ma neanche mi rispolverava in mente ricordo alcuno. All’epoca non c’era la connessione ad Internet, ragion per cui non potetti cercare immediatamente il significato di tale strano termine dal telefonino. Fu il professore però, e lo ricordo benissimo, a spiegare a chiare lettere cosa fossero le foibe, cosa rappresentassero e soprattutto perché solo in quel momento avessimo avuto la possibilità di scoprirlo. Restai basita perché solo allora mi resi conto di quanto una persona possa apprendere nozioni e concetti veicolati in ogni modo. Beh, ricordo che ringraziai il mio professore, non solo per l’esame in sé, ma soprattutto per aver aperto la mia mente a quel senso critico che da allora in poi ha fatto parte del mio sapere. Del resto è sempre dal dubbio, dalla perplessità e dalla sconfinata curiosità che nasce il sapere. I filosofi più famosi ce lo insegnano. Le foibe hanno rappresentato una delle pagine più tristi della storia italiana! Una vergogna tenuta nascosta da un sistema democratico e da un sapere che censura! Già questo basta per riflettere su cosa studiare e su come approcciarsi al sapere! Nel ricordo degli esuli giuliano dalmati, dell’Istria, Fiume e Dalmazia, affinché le giovani generazioni possano sempre nutrire e tenere vivo il dubbio che porta alla conoscenza!