Gennaro Posa, dall’astrazione alla figura nel colore

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Porto Franco - Pensieri di una musa, Acrilico su tela, cm 60x80

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Nelle sue tele gli “alveoli cromatici” sono epidermide che ci regala emozioni “sciamaniche”

Un’interiorità travagliata quella di Gennaro Posa, giovanissimo talento torinese: un artista che ha deciso di prestare attenzione alla sua anima, ai suoi pensieri, al suo caos che pian piano diventerà forma. Un processo inverso il suo, che ha inizio con la realizzazione di opere astratte e si evolve fino a giungere ad un’arte figurativa unica e singolare data per alveoli cromatici.

Nella prima produzione di Gennaro il colore vive, respira in maniera autonoma, diventa epidermide della tela riuscendo ad emanare le sue sensazioni, le sue emozioni, senza un filtro, senza controllo: è puro istinto creativo attraverso cui l’autore traspone sulla tela quel caos di idee proprio per poterle buttar fuori dalla propria mente, senza una riflessione o una programmazione ma solo per liberarsi, per star meglio con sé stesso esprimendo il proprio io con del colore in libertà. L’abbandono del dato reale, e con esso dell’attenzione che si dovrebbe prestare per riprodurlo, gli permette un’azione catartica attraverso cui distendere le ansie quotidiane e rigenera la mente. Una spirituale evasione dalla realtà che ricorda quella dello sciamano Jackson Pollock eseguita attorno la sua tela focolare.

Questa fase prelude una presa di coscienza in Gennaro Posa, e quel colore andando da sé riesce a ridestare in lui un equilibrio facendo sì che adesso, invece di abbandonarsi alla trasposizione inconscia, egli costruisca l’impalcatura delle proprie opere padroneggiando consapevolmente le proprie scelte. Questa nuova maniera, che transita da una pittura istintuale d’azione ad una pittura gestuale conscia, ci offre delle opere di rara bellezza ispirate al decorativismo dell’arte thailandese. I colori brillanti distesi sulla tela vengono sapientemente incorniciati in un’infinita trama di elementi circolari di diverse dimensioni che collaborano a dar forma a volti di inusitata bellezza. L’effetto ottico che ne deriva ci offre un intricato quanto nitido labirinto segnico che ha il compito di far emergere i tratti distintivi dei protagonisti raffigurati. Nelle sue ultime opere troviamo cognizione ed una profonda ricerca che tende ad amalgamare stili e culture differenti: reinventando una tecnica l’artista coniuga abilità e gusto estetico alle vibrazioni del proprio animo, captando l’attenzione di chi osserva e catturandolo in un ghirigoro di emozioni.

Biografia: una passione nata ‘per caso’. 

Sono nato il 22 febbraio 1990 a Torino. La vita quotidiana ricca di piaceri ma al tempo stesso piena di frustrazioni, pressioni e pensieri rendono il mio “IO” instabile. Negli ultimi anni con le ulteriori restrizioni dovute alla pandemia ho iniziato a cercare un valore da dare a ciò che penso, a ciò che sono, a ciò che voglio trasmettere. Senza studi, senza scuole dell’arte, ma solo liberando la mia mente ho iniziato a dipingere quello che da sempre ho dentro, il “Caos”. Sulla tela imprimo ciò che al momento la mia mente immagina, priva di forma e struttura definita, e senza riflettere, senza programmarlo, inizio a liberare me stesso fino ad ottenere un insieme di forme, colori e sentimenti che fino a quel momento non erano reali ma solo idee. Sono i quadri a dirmi chi sono veramente.

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