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L’attore siciliano è al Manzoni nella commedia Il padre della sposa in coppia con Barbara De Rossi
«Un applauso si può tranquillamente pagare (la cosiddetta claque),ma è impossibile farlo con una risata». Questa è la preziosa lezione che Gianfranco Jannuzzo ha ereditato dal “comico gentile” il maestro Gino Bramieri. Jannuzzo è tenacemente convinto che il dialetto abbia una forza espressiva genuina che sgorga dal suo verismo e lo considera come lo strumento più efficace che possediamo per esprimere i sentimenti, i valori, le culture con cui attraversare i sentieri della memoria.
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Attore, commediografo brillante e versatile, Jannuzzo ha un amore viscerale per la sua Sicilia e per la città natale Agrigento, che lo ha temprato come uomo e come artista: «Puoi allontanarti dalla tua città – racconta – ma è la tua città che non si allontana da te». In scena fino al 12 febbraio al Teatro Manzoni di Milano con la commedia brillante Il padre della sposa, per la regia di Gianluca Guidi e ispirato al cult hollywoodiano diretto da Vincent Minnelli nel 1950 con Spencer Tracy ed Elizabeth Taylor, lo spettacolo vede Jannuzzo dividere il palco con Barbara De Rossi e Martina Difronti. Il protagonista Giovanni (Jannuzzo) e la moglie Michelle (Barbara De Rossi) sono alle prese con i preparativi per le nozze della figlia Alice (Martina Difonte), ostacolate da un padre che non si rassegna a lasciare andare la sua bambina.
Torna al Manzoni, un teatro a lei caro…
Sono particolarmente legato a questo teatro e ai suoi storici direttori Luigi e Wanda Foscale. Milano è un luogo importante, qui la mia carriera si è consolidata al fianco di Gino Bramieri: all’epoca il pubblico milanese si era affezionato anche a quel giovane attore siciliano che affiancava il suo beniamino. Eravamo una coppia voluta da Pietro Garinei, Bramieri è stato molto generoso con me ed io ho imparato tantissimo da lui: un grande patrimonio professionale e umano che custodisco gelosamente e a cui non potrei mai rinunciare. Ma ho avuto anche la grande fortuna di essermi formato nel Laboratorio di Gigi Proietti, il più grande, il più eclettico, il più completo attore che abbiamo avuto.
Questa volta è diretto da Gianluca Guidi e recita con Barbara De Rossi
E’ una commedia molto divertente, scritta da Caroline Francke. Io interpreto il protagonista, un padre che vive il dramma dell’abbandono del nido. La figlia decide di sposarsi e lui sente questo distacco come un evento “contro-natura”. Tanta comicità, ma anche un testo molto sentimentale. Siamo diretti da Gianluca Guidi, bravissimo a dirigere noi attori. E sono affiancato dalla talentuosa e bella Barbara de Rossi. Da tempo desideravo lavorare con lei.
Il dialetto è la nostra etichetta, le radici, la nostra carta d’identità. In Nord e Sud (2003) ripercorreva l’Italia in un divertissement che attraversava i diversi vernacoli …
Mi piace ricordare che fu uno show record d’incassi. Una scommessa vinta di Wanda Foscale ed ebbe vita proprio qui, al Teatro Manzoni. Credo che la cultura sia anche divertimento, ironia: è la straordinaria capacità che hanno gli italiani di ridere di se stessi. La cultura è anche il nostro modo di parlare quotidianamente. Ogni dialetto esprime un’indole, le inclinazioni di un popolo. È un vero spettacolo attraversare l’Italia e raccontarla toccando corde più semplici e immediate.
Girgenti amore mio, Siciliano per caso sono solo alcuni degli spettacoli che ha scritto e interpretato. Cos’è per lei la Sicilia?
Quei pochi pregi che possiedo li devo alla mia terra. Penso alla sicilianità come all’orgoglio di appartenere ad un’isola, che isola non è. In realtà, ponte di mille culture da sempre. Tutti hanno desiderato occupare questa terra, ma non è mai stata realmente conquistata. E noi siciliani abbiamo preso il meglio di tutte le civiltà che si sono susseguite nei secoli. Nelle nostre espressioni verbali e nella nostra cucina c’è la cultura greca, romana, bizantina, angioina, francese, spagnola, araba. Le nostre contraddizioni che vogliono l’Etna un simbolo: sotto il mare, in cima la neve e intorno il fuoco. La Sicilia è un tesoro inesauribile di meraviglie. Sono molto orgoglioso di essere siciliano perché rivedo in me i valori della mia terra, sebbene io abbia mille altri difetti!