Edoardo Sylos Labini, Presidente e fondatore di CulturaIdentità su TGcom24 ha presentato il nuovo numero del mensile in edicola da venerdì 7 gennaio e ha affrontato la questione politica che tiene banco in questi giorni, l’elezione del prossimo Presidente della Repubblica.
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Vedere Berlusconi sulla cima più alta del Colle e alla presidenza del CSM sarebbe una scossa futurista. I futuristi più di cento anni fa si ribellarono al mondo passatista di una certa intellighenzia che assomiglia molto al mondo d’oggi del politicamente corretto. Il Cav al Quirinale sarebbe una provocazione in pieno stile marinettiano: del resto, dopo la gogna mediatico giudiziaria subita per anni, sarebbe il giusto risarcimento verso un mondo fatto fuori dalle procure, come abbiamo letto nel libro “Il Sistema” di Palamara e Sallusti.
Che cosa accadrebbe se al Quirinale salisse un patriota? Il Cav, per la sua storia imprenditoriale e politica, è una figura patriottica rappresentativa di tutto il popolo italiano, anche se adesso con i vari popoli viola sta ritornando l’antiberlusconismo di trent’anni fa. Ma è anche un federatore sia a livello nazionale, quando ha unito il centrodestra e vinto le elezioni, che a livello internazionale, quando a Pratica di Mare ha messo d’accordo Stati Uniti e Russia. E con l’avanzata in questi anni del dragone cinese, vediamo perché è bene che la Russia resti nell’orbita geopolitica occidentale.
Oggi bisogna rianimare la politica italiana e la scelta del Cav di voler salire al Quirinale e al CSM è una scossa futurista. Draghi al Quirinale sarebbe una sconfitta per i partiti, già sconfitti in questi ultimi anni durante i quali hanno potuto decidere ben poco con coalizioni pasticciate: se dopo le elezioni del 2018 Mattarella ci avesse rimandato subito al voto, forse la situazione attuale sarebbe diversa e la politica direbbe la sua senza bisogno dei “tecnici”, come Mario Draghi oggi e Mario Monti nel 2011 dopo Berlusconi. Tutto nasce da lì, da quella sorta di golpe a causa del quale l’Italia ha perso la propria sovranità.
Quirinale: Draghi vs Berlusconi? Con la sua autocandidatura nella conferenza stampa di Natale, Draghi ha sparigliato le carte: si è messo davanti ai partiti senza un accordo con loro: accetteranno la sua candidatura? Questo scontro Draghi vs Berlusconi potrebbe aprire la pista a un nome che uscirà dal cilindro dopo la terza votazione.
Questo scontro Draghi vs Berlusconi ci riporta a quel mondo in cui si scontravano centrodestra e centrosinistra, con la differenza che questa volta il centrosinistra non ha i numeri per pesare sulle elezioni del Presidente della Repubblica e per questo si vuole intestare la candidatura di Draghi.
Visto che la politica per ora è sconfitta, noi ci immaginiamo gli artisti al potere, quella grande utopia per cui Marinetti e i futuristi lottarono cento anni fa. Del resto rivoluzionarono anche la politica italiana e per questo noi di CulturaIdentità vogliamo il potere agli artisti: vogliamo la cultura al centro dell’agenda politica, questo è il grande sogno di CulturaIdentità.
Un nuovo partito del Cav? Forse no. Sicuramente ci vuole una visione nuova di centrodestra, più che un nuovo partito. Il centro destra si dimostri compatto nelle idee e nelle azioni. Basta coi governi tecnici, serve un governo eletto dal popolo: e se il Cav sale al Quirinale, Draghi resta a Palazzo Chigi fino alla fine della legislatura