Il senso di colpa per controllarci. L’ultima trovata della sinistra

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Il più grande successo del Potere? Quello di esercitare il controllo attraverso l’interiorizzazione del consenso. Il volto suadente dell’Oppressore, inteso come potere politico, mediatico e a cui si è aggiunta una nuova categoria – quella degli Scienziati – che opera, agisce e dispone delle nostre vite per salvarci dal virus e per tutale la nostra Salute, bene supremo contrapposto a tutto il resto, ha modo di disciplinare la popolazione affermandosi in misura tanto più netta e profonda quanto più ampia è la partecipazione da parte di quest’ultima. Il colpo di genio? Aver colpevolizzato i cittadini e così, mascherato da ideale salvifico, torna un grande classico di una certa cultura cattocomunista mai veramente scomparsa perché in fondo radicata nel dna del nostro essere italiani e cattolici: il senso di colpa. Ed è paradossale che questo venga inculcato non in periodo di penitenza quaresimale in preparazione della Pasqua (che in verità già abbiamo espiato nel primo lockdown) ma in quello che tutti, anche per i praticanti, i non credenti e perfino i fedeli di altre religioni, aspettano e celebrano con gioia: il Natale. Una festa di luce, gioia, pace. “Il popolo che camminava nelle tenebre ha visto una grande luce, vi annuncio una grande gioia… È nato per voi un Salvatore… E sulla terra pace agli uomini”. È la parola di Dio, che eravamo abituati ad ascoltare dalla Messa vespertina della vigilia, a quella della notte, a quella del mattino, a quella del giorno. Questo Natale invece ci siamo assuefatti ad ascoltare a tutte le ore incessantemente ed ineluttabilmente le parole di politicanti e cosiddetti scienziati, che per l’occasione si sono trasformati in Grinch, la ripugnante creatura verde, misantropa e solitaria che vuole rubare il Natale ai bambini. Ma tranquilli, i nostri pargoli, i doni li avranno: il presidente Conte ha risposto al “piccolo” Tommaso – il famigerato bambino che a 5 anni usa la pec e scrive come un capo di gabinetto cinquantenne – che Babbo Natale arriverà anche quest’anno, con la mascherina e con un’autocertificazione internazionale, ma arriverà. Perché il nostro – dopo la fase “guru”/paternalista in cui ha indicato agli italiani quale sia il modo corretto per trascorrere le feste, cioè “in raccoglimento spirituale, perché farlo con tante persone non viene bene” – è passato in un secondo momento al delirio consumista: “Vogliamo ridurre la socialità, ma consentire la tradizione a noi molto cara dei doni”. Ebbene, dopo il passante senza mascherina, i runner, i discotecari di agosto – i quali hanno evidentemente contagiato per via telepatica i positivi di novembre – i nuovi untori su cui puntare il dito e scatenare i delatori complici sono quelli che aspirano ad un minimo di socialità, quelli per i quali la vita non si riduce solo alle funzioni fisiologiche di base e che magari avrebbero piacere, almeno a Natale, di stare con i propri cari e avere un po’ di svago senza essere descritti come la causa di una già prevista (da parte degli scienziati starlette tv di cui sopra) terza ondata. Vuoi andare addirittura a sciare? Sappi che il senso di colpa ti perseguiterà, perché la verità sanitaria è ormai diventata una fede e chi esprime dubbi sulla narrazione mainstream o si permette di obiettare sulla gestione politica della pandemia viene trattato come un eretico. E naturalmente definito “negazionista”, che fa il paio con i ben noti fascista, razzista e anche un po’ sessista.

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8 Commenti

  1. @Aramis36
    Additare qualcuno in pubblico perchè “spara cazzate” senza argomentare non denota una grande intelligenza.

    • Se non sei in grado di commentare vuol dire che il tuo commento non vale nulla, o che TU non vali nulla!
      E se non ti piacciono Porro, Giordano, Maglie eccetera, sei sempre libero di leggere i tuoi amici giornalisti comunisti senza rompere i cabasisi a noi.

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